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Il caso di Cesare Festa finisce in Parlamento: 7 processi e 7 assoluzioni

Il caso di Cesare Festa: Secondo il senatore Gasparri l'ex sindaco è stato al centro di un caso di "malagiustizia"

A cura di Redazione Infocilento
Pubblicato il 13 Dicembre 2016
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Secondo il senatore Gasparri l’ex sindaco è stato al centro di un caso di “malagiustizia”

PISCIOTTA. Interrogazione parlamentare del senatore Maurizio Gasparri su Cesare Festa ex sindaco del centro cilentano. La richiesta riguarda i sette procedimenti penali dell’ex primo cittadino per reati connessi alla sua carica. Gasparri ha parlato di caso di «malagiustizia, che ha generato conseguenze fisiche e morali gravissime al sindaco pro tempore», sollecitando l’intervento del Ministero della Giustizia.

Questo il testo dell’interrogazione al Ministero della Giustizia:

GASPARRI – Ai Ministri della giustizia e della difesa. –
Premesso che per quanto risulta all’interrogante:
Cesare Festa ha ricoperto la carica di sindaco del Comune di Pisciotta (in provincia di Salerno) dal 5 aprile 2005 al 7 novembre del medesimo anno e dal 29 maggio 2007 al 3 aprile del 2011;
in meno di 5 anni complessivi, durante i quali ha svolto il mandato di primo cittadino, Festa è stato sottoposto a 7 procedimenti penali dinanzi ai giudici dell’udienza preliminare (GUP) e ai giudici per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Vallo della Lucania (Salerno), imputato di reati connessi alla sua carica istituzionale, venendo sempre assolto con formula piena;
dall’analisi dei procedimenti penali, si può evincere che gli stessi sarebbero stati imbastiti a parere dell’interrogante sulla base d’indagini stravaganti e, a volte, anche prevenute, da parte della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, a suo tempo guidata dal sostituto procuratore, dottor Alfredo Greco;
da notizie in possesso dell’interrogante, nel caso di specie, si sarebbe trattato certamente di un episodio di “malagiustizia”, che ha generato conseguenze fisiche e morali gravissime ai danni del sindaco pro tempore Festa, il quale si sarebbe visto leso ingiustamente nella sua dignità di persona perbene, incensurata e di amministratore pubblico integerrimo, oltre ad aver riportato gravissime patologie cardiache e depressive;
a giudizio dell’interrogante, sarebbe auspicabile fosse trasmessa al Consiglio superiore della magistratura (CSM) un’informativa sugli avvenimenti accaduti, considerato che, sulla base di quanto espresso, i vertici dell’Arma dei carabinieri, altresì, avrebbero proceduto al trasferimento di un maresciallo del Corpo (signor Domenico Castiello) ai tempi in stanza presso la caserma di Pisciotta, e personalmente coinvolto nelle indagini effettuate a carico del Festa,
si chiede di sapere:
quali orientamenti i Ministri in indirizzo intendano esprimere, in riferimento a quanto esposto in premessa, e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, ciascuno in base alle proprie competenze, per fare opportuna chiarezza in merito all’annosa e duratura problematica che ha coinvolto il sindaco pro tempore di Pisciotta (Salerno) Cesare Festa;
se il Ministro della giustizia non ritenga opportuno avvalersi dei poteri ispettivi conferitigli dall’ordinamento, per individuare eventuali anomalie nei procedimenti penali che hanno coinvolto il Festa, nonché per comprendere le effettive ragioni relative alle denunce subite negli anni in cui ha ricoperto l’incarico di sindaco;
se il Ministro della difesa sia a conoscenza dei motivi che hanno indotto gli organi competenti dell’Arma dei carabinieri a ritrasferire presso la caserma di Acquavella (Salerno), nel Cilento, il maresciallo Domenico Castiello che, per evidenti ragioni di incompatibilità ambientale, era stato allontanato dalla Caserma di Pisciotta (Salerno) e trasferito presso la caserma di Castel San Giorgio (Salerno) dopo aver preso parte alle attività che avevano determinato le imputazioni a carico del sindaco Cesare Festa, risultate insussistenti agli organi giudicanti.

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