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#3. (Dis)Onorevoli

A cura di Arturo Calabrese
Pubblicato il 8 Ottobre 2015
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Senato

Il luogo ritratto in foto è il Senato della Repubblica Italiana. Un luogo sacro, al pari dei templi, dei mitrei, delle moschee, delle chiese. È il luogo dove è nata l’Italia, dove si è affermata la Democrazia, dove è stato sconfitto il fascismo, dove è stata creata la Costituzione.

Negli ultimi anni, però, la sacralità del luogo è stata profanata: sorvolando su alcune orribili leggi promulgate e altrettanto vergognosi Presidenti che hanno poggiato il loro (dis)onorevole didietro sulla poltrona più importante, le vergogne sono rappresentate da senatrici che sembra vadano ad una sfilata di moda, altre che somigliano a prostitute, senatori che indicano le proprie pudenda, altri che giocano col cellulare, chi si trucca, chi chiacchiera, chi si pettina, chi dice parolacce, chi lancia fogli, chi ritrae il suo (dis)onorevole faccione in un autoscatto… potrei andare avanti per molto ma credo che gli esempi possano bastare.

Da tempo il nostro Senato è questo ma, dato che non si tratta di una novità, perché ne parlo oggi? Perché i fatti degli ultimi giorni mi hanno spinto a farlo. Durante una delle ultime sedute in aula, un senatore ex Forza Italia, ex PDL, ex qualcosa, ora in un gruppo a caso, si è esibito in un gesto poco nobile: ha indicato, all’indirizzo di una collega del Movimento 5 Stelle, le sue parti intime, il suo membro. Le spiegazioni per tale gesto sono due: o il senatore (di cui non dirò il nome per non sporcare questa rubrica) è semplicemente un idiota oppure ha voluto mostrare all’aula tutta ciò che lui, una testa di… A voi la decisione, amici lettori.

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Torniamo al discorso: la brutta piega che ha preso il Senato. Io amo la politica e spesso seguo le dirette dalle Camere. Da qualche tempo, però, ho smesso di farlo perché vedo lo scempio pocanzi elencato. A dir la verità sovente si vedono molti posti vuoi, ma quei pochi occupati danno il meglio di sé. La cosa che mi fa rabbia è che in quel mondo girano delle cifre altissime che noi comuni mortali non possiamo nemmeno immaginare. Un giovane, che studia anni per poter coronare un sogno, è costretto a trovare qualsiasi lavoro per poter sopravvivere mentre questi (dis)onorevoli signori fanno la bella vita a spese nostre.

Si spiega, dunque, la disaffezione alla politica che vige nella società d’oggi. Ci vuole un segnale forte, in ambedue le ali del Parlamento, per far capire a questi signori che il loro è un dovere importantissimo e che rappresentano l’Italia e tutte quelle persone morte affinché l’Italia sia potuta esistere. Un’altra cosa che non farebbe male sarebbe un drastico abbassamento degli stipendi, al massimo 1500 euro al mese. E nessuna voce “gratuita” tra le spese. Ah! E per ogni assenza un tot in meno dallo stipendio. E se non si “lavora bene”, dopo sei mesi a casa… Un’utopia? In Italia sì, all’estero è realtà.

P.s. Il (dis)onorevole idiota che ha fatto il gesto sessista è stato sospeso per 5 giorni. Io lo avrei espulso. Poi preso a calci. E condannato a restituire tutto il maltolto!

TAG:Il mio spazio liberorubricaSenato
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