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La denuncia: Il servizio 118? «Una vera e propria giungla»

Come funziona il 118? Chi sceglie il personale? Quali sono i problemi che ha questo servizio? Ecco l'inchiesta.

A cura di Riccardo Feo
Pubblicato il 22 Settembre 2015
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Come funziona il 118? Chi sceglie il personale? Quali sono i problemi che ha questo servizio? Ecco l’inchiesta.

Il servizio di trasporto sanitario degli infermi collegato al numero unico 118 nasce verso la fine degli anni ’90 e, per scelta della politica dell’epoca venne da subito affidato alle organizzazioni di volontariato presenti sui vari territori che in pochi anni si sono moltiplicate. Queste strutture sono definite onlus, acronimo di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, cioè Associazioni che in parole povere, dovrebbero investire tutti gli utili o gli avanzi di gestione per la propria crescita in termini di risorse con il divieto di distribuzione degli utili tra coloro che amministrano l’organizzazione o vi prestano attività fermo restando il rimborso delle spese documentate.

Non sempre però ciò accade. Il quotidiano “La Repubblica”, già nel 2014, propose una inchiesta dal titolo significativo sul tema: “Ambulanze, la lotteria del 118”. Dall’articolo emerge una realtà, tutt’oggi reale, senza regole, una vera e propria giungla in cui ognuno gestisce i “Volontari” a suo modo; si perché gli infermieri e i medici, così come gli Autisti Soccorritori risultano inquadrati come tali, dunque le Associazioni a fronte delle somme percepite dalle Asl fanno passare per rimborsi i soldi che versano agli interessati che espletano tali importanti servizi. Ovviamente le Associazioni difficilmente potranno avere nel proprio organico sanitari di comprovata esperienza ed ecco dunque materializzarsi infermieri e medici neo laureati con poche esperienze professionali, oppure sanitari in pensione (nella migliore delle ipotesi) che giungono sui mezzi di Soccorso di tutti i tipi, compreso le Ambulanze rianimative!

Negli ambienti delle Associazioni inoltre è diffusa la lamentela di diversi operatori che non percepiscono i “rimborsi” regolarmente ed in qualche caso accumulano spettanze di diverse migliaia di euro che difficilmente recupereranno, ed ecco apparire gli “Amministratori” delle onlus lamentando continui ritardi da parte delle Asl nei pagamenti, cosa che corrisponde al vero solo ed esclusivamente per gli ultimi mesi di ogni anno e cioè tra Ottobre e Dicembre.
Alcune Associazioni del Salernitano hanno ricevuto in passato la visita della Guardia di Finanza che ha anche elevato a loro carico pesanti sanzioni. Eppure gli strumenti per rendere il servizio di Emergenza 118 una vera e propria eccellenza ci sarebbero: basta guardare la vicina Regione Basilicata che con un bando di gara ha escluso le Associazioni. Nel panorama dell’emergenza/urgenza la Basilicata rappresenta indubbiamente un fiore all’occhiello di tutto il Sud Italia.

Forse pochi sanno che al Psaut di Agropoli i Medici sulle Ambulanze vengono selezionati dal Volontariato con esclusione degli infermieri che sono dipendenti, ecco dunque la risposta un utente del posto che solo poche settimane fa su Facebook lamentava la scarsa professionalità di un Medico chiamato per ben due volte al domicilio del genitore che dopo la visita aveva descritto il tutto come un fatto di poco conto, salvo scoprire successivamente ad un trasporto privato presso l’ospedale di Vallo della Lucania che si trattava di qualcosa di ben più grave e palesemente sottovalutato! Alle sue domande, “chi sceglie i Medici del 118” è facile trovare risposte. Naturalmente non si può fare di tutta un erba un fascio ma era opportuno evidenziare una problematica che esiste ed è in alcuni casi anche drammatica.

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