“Non è un’operazione di trasformismo, ma il frutto di una riflessione personale e di vita, una scelta di campo di grande significato personale”. Dopo l’annuncio del sostegno a Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania, ed essere stato espulso dal suo partito, Carlo Aveta, consigliere regionale uscente, eletto nel 2010 tra le fila de La Destra di Storace, spiega cosa lo ha spinto a sostenere l’ex sindaco di Salerno, con una lista civica che avrà nel simbolo anche il nome del candidato presidente. “De Luca – afferma Aveta – non è un uomo di destra”, anche perché – aggiunge – “non esistono più steccati ideologici e gli elettori, da tempo, hanno mostrato di votare per uomini della concretezza: De Luca lo è. Da anni sono un pubblico estimatore di De Luca, per la sua caratteristica di uomo del fare, che sa prendersi le sue responsabilità, che ha sempre anteposto il bene collettivo alle bandiere di partito”. Aveta sostiene che la sua è una scelta, “che può capitare a uomini liberi che ragionano con la propria testa, anche in netta inversione rispetto a percorsi politici del passato”. Assicura che “non si tratta di quel trasformismo cui sono abituati coloro che saltano sul carro del più probabile vincitore”. E dice di non provare “imbarazzo” nell’appoggiare un candidato di centrosinistra, distante nella storia politica personale, dalle posizioni di Aveta. “E’ una scelta che ritengo in linea con la mia collocazione di questi ultimi anni in Consiglio regionale – ricorda – dove ho portato avanti una chiara e netta opposizione alla Giunta di centrodestra”. Dal suo punto di vista, quindi, la scelta di sostenere De Luca “sancisce una definitiva scelta di campo per provare a concorrere al cambiamento di cui – afferma – ha bisogno la Campania”. “Non credo che i passati percorsi e convincimenti politici di ciascuno – conclude – possano diventare motivo di pregiudiziale chiusura al confronto sui temi di oggi fra persone perbene che hanno a cuore il futuro della Regione”
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