Cronaca

Truffa all'Inps nel napoletano, coinvolto anche 41enne di Capaccio

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I militari della Guardia di Finanza hanno portato alla luce l’esistenza di due solide ed organizzate strutture criminali, ben radicate nei comuni di San Giuseppe Vesuviano, Terzigno e Poggiomarino, dedite alla predisposizione ed instaurazione di fittizi rapporti di lavoro, precostituitisolo cartolarmente, e di brevissima durata,finalizzati esclusivamenteal fraudolento percepimento, da parte di lavoratori italiani, di indennità da parte dell’INPS e all’ottenimento, da parte di lavoratori stranieri, del permesso di soggiorno. 

Molte risultavano essere le ditte fantasma create dalle associazioni a delinquere al fine di permettere la fittizia instaurazione dei rapporti di lavoro, aziende mai esistite che hanno assunto e licenziato formalmente una quantità enorme di dipendenti che così hanno potuto richiedere ed ottenere i requisiti necessari per l’ottenimento di indennità di disoccupazione od anche quelle conseguenti alla maternità.

Nell’ambito delle associazioni a delinquere, primario è stato il ruolo svolto dai consulenti del lavoro, i quali, grazie alle loro competenze tecniche, hanno dolosamente creato le imprese fantasma, artatamente gestito i fittizi rapporti di lavoro, e predisposto, grazie all’apporto fornito dalle collaboratrici dei rispettivi studi professionali, le pratiche necessarie per garantire a centinaia di beneficiari le indennità da parte dell’Inps e i permessi di soggiorno.

Significativo, altresì, il ruolo di persone legate agli studi professionali dei consulenti, che, facendo da intermediari tra i professionisti e i potenziali “clienti” dell’associazione, procuravano i contatti necessari per l’avvio delle pratiche illecite; tra questi spiccano soggetti di nazionalità straniera, che vantavano ed utilizzavano, a tutto beneficio delle organizzazioni criminali, i rapporti con intere comunità di cittadini bengalesi e cinesi, strumentalizzando a proprio profitto la loro necessità di regolarizzazione sul territorio dello Stato.

L’attività delittuosa delle organizzazioni ha infatti consentito l’illecito rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno a circa 500 soggetti extracomunitari residenti clandestinamente nel territorio dello Stato, soggetti che le indagini hanno dimostrato aver corrisposto ai professionisti compiacenti intorno ai 10.000 € ciascuno, tra compensi spettanti ai consulenti ed agli intermediari, e contributi previdenziali e assistenziali, il cui pagamento per legge sarebbe spettato ai datori di lavoro. 

Al termine dell'operazione sono state disposte 13 misure cautelari. Nel dettaglio 7 persone sono state sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari e 6 all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Tra queste anche Giuseppe Montechiaro, 41 anni, residente a Capaccio Paestum.

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