
Ieri il difensore dei Barbetta, l'avvocato Licia Polizio, ha esibito referti medici attestanti le conseguenze della precedente aggressione subita da Fabio Barbetta e dal figlio di tre anni ad opera dei ristoratori Giuseppe e Angelo Mandetta, nei confronti dei quali è stata presentata querela. Intanto quei referti medici devono aver avuto un peso nella decisione del giudice, Ansalone, che ha condannato Rinaldo e Fabio Barbetta a tre mesi ciascuno, una pena decisamente inferiore rispetto ai due anni e due mesi, richiesti dal pubblico ministero. Rinaldo Barbetta lascia il carcere e gli vengono concessi gli arresti domiciliari, invece il figlio Fabio, che era ai domiciliari torna in libertà. Nella ricostruzione giudiziaria delle diverse tappe di quell'aggressione ai danni di Giuseppe Mandetta (nella foto) a sorpresa in udienza la difesa di Rinaldo e Fabio Barbetta ha inserito l'altro tassello di una precedente lite con botte, di cui sarebbero state vittime Fabio Barbetta e suo figlio di tre anni. La sera del 30 maggio scorso la famiglia Barbetta stava partecipando a un banchetto nunziale in un albergo della zona. Improvvisamente Fabio Barbetta si allontana per andare a comprare le sigarette e porta con sé il figlio di tre anni. Al ritorno in albergo sbaglia strada e imbocca la traversa dove si trova il ristorante e il camping, gestiti dai Mandetta. La macchina entra a velocità sostenuta in quella via dove c'era alcuni clienti con bambini. Scoppia una lite e secondo quanto risulta dalla querela presentata da Fabio Barbetta sia lui che il piccolo di tre anni sarebbero stati picchiati. Al piccolo addirittura sarebbe stato riscontrato un trauma cranico da aggressione. Fabio Barbetta si allontana, torna al ricevimento e poco dopo, in compagnia del padre Rinaldo, si reca nuovamente dai Mandetta e scoppia il finimondo. Dalle parole passano ai fatti Fabio Barbetta afferra un palo di ombrellone e colpisce Giuseppe Mandetta. Poi i Barbetta, padre e figlio, si danno alla fuga. I carabinieri si mettono alla ricerca degli aggressori, mentre il ristoratore viene trasferito in ospedale. Dopo alcuni controlli i militari della caserma di Capaccio Scalo, diretti dal maresciallo Carmine Perozziello, attraverso il numero di targa individuano l'auto e arrestano Rinaldo e Fabio Barbetta, arresti poi convalidati dal gip.
Ieri la sentenza con la mite condanna a seguito di giudizio abbreviato condizionato all'esibizione dell'ulteriore documentazione sanitaria da cui risulta che a Fabio Barbetta sarebbe stata riscontrata una frattura delle costole e al figlio di tre anni un trauma cranico.
Ieri la sentenza con la mite condanna a seguito di giudizio abbreviato condizionato all'esibizione dell'ulteriore documentazione sanitaria da cui risulta che a Fabio Barbetta sarebbe stata riscontrata una frattura delle costole e al figlio di tre anni un trauma cranico.
Fonte: "Il Mattino" di Salerno