Dopo la tragedia di Sassano nella quale hanno perso la vita quattro giovanissimi, il primo cittadino del centro valdianese Tommaso Pellegrino ha inviato una lettere al premier Matteo Renzi: "Oggi - si legge nella missiva - la nostra Comunità vive un momento di profondo dolore e incredulità e si sente più povera, impotente e, purtroppo, ancora più sola, nonostante l'attenzione mediatica e le numerosissime manifestazioni di solidarietà che in questi giorni ha ricevuto. La morte di Daniele, Luigi, Giovanni e Nicola è una profonda ferita per Sassano ed una immensa sconfitta per il Paese, per lo Stato e per le Istituzioni che noi rappresentiamo. Una sconfitta perché, purtroppo, non sono in vigore misure di prevenzione davvero efficaci nel settore della sicurezza stradale. Troppi lutti, soprattutto tra i giovani, ci ricordano che serve di più". "Il nostro sistema legislativo non prevede misure e sanzioni tali da poter rappresentare un deterrente per chi è affetto, a mio avviso, dalla patologia della velocità. Persone che quando sono al volante non riescono a controllare il proprio istinto. C'è bisogno di un provvedimento urgente per porre fine a stragi insensate. La comunità di Sassano - prosegue Pellegrino - vi chiede aiuto utilizzando le stesse parole del Presidente Sandro Pertini che, rivolgendosi al Governo in occasione del terremoto del 1980, disse: Fate presto. Quell'appello, oggi, si adatta perfettamente alla condizione che stiamo vivendo in tema di sicurezza stradale, soprattutto in territori come il nostro, dove i numeri stanno assumendo una dimensione drammatica. Anche Sassano fu colpito dal terremoto del 1980 ed oggi come allora vi chiediamo di fare presto. Fate presto ad emanare misure efficaci e concrete affinché non dobbiamo piangere altre vite, altri figli, altri giovani e affinché si possa onorare la memoria di tante vite spezzate sulla strada. Fate presto - aggiunge - a stabilire che chi guida senza patente prima dei 18 anni, anziché usufruire del perdono giudiziario che cancella tutto, venga messo in condizioni di prendere la patente a 25 o a 30 anni, come é giusto che sia. Questo sarebbe un primo segnale concreto di prevenzione. Se questa misura di prevenzione e di buon senso, esistente in tanti altri Paesi, ci fosse stata anche in Italia, probabilmente Gianni a 22 anni non si sarebbe trovato con una Bmw serie 5 in quella rotonda domenica 28 settembre. Fate presto a stabilire che chi provoca un incidente mortale sotto l'effetto di stupefacenti o di alcool possa avere l'ergastolo della patente e avere il capo d'imputazione di omicidio stradale, con una pena giusta, certa e proporzionata al fatto commesso. Fatelo - conclude - anche per Angela e Filomena, che hanno perso l’una il marito e l’altra il papà a causa di un incidente provocato da chi era sotto effetti di stupefacenti e che oggi continua a guidare liberamente, dopo solo 11 mesi".