Gli imprenditori turistici cilentani vanno al contrattacco ed inviano una petizione al Presidente Enrico Letta, al Ministero per L’Ambiente e a scalare fino al Presidente del Parco Nazionale del Cilento. Gli operatori del settore intendono sottoporre ancora una volta alla pubblica opinione ed alle istituzioni, un problema che oltre ad investire in pieno la sopravvivenza delle proprie attività, incide in maniera importante sulla vita dei residenti.
Pubblichiamo per intero il documento.
Vallo della Lucania, 18 novembre 2013
Gli operatori turistici del Cilento sono fortemente impegnati ad affrontare, pur con grandi sacrifici, questo momento di forte crisi economica, spendendo le loro energie e risorse nello sviluppare iniziative tese ad attirare il turista ed a promuovere la conoscenza del territorio cilentano.
Purtroppo gli eventi franosi che hanno colpito da tempo il territorio a causa di un grave dissesto idrogeologico generalizzato hanno determinato condizioni disastrose della viabilità; la lentezza della politica e della burocrazia nel ripristinare una viabilità degna di un paese civile sta vanificando tutti gli sforzi degli operatori. Infatti la situazione indecente delle strade nel nostro territorio ha sensibilmente intaccato l’immagine di ospitalità ed accoglienza del Cilento che essi stanno faticosamente sviluppando per attirare nel Cilento un sempre maggior numero di turisti italiani e stranieri.
La stagione estiva trascorsa ha dimostrato, in particolare, l’impellente necessità di intervenire su tre arterie:
- strada provinciale 430,la principale arteria di collegamento viario tra il nord ed il sud della provincia di Salerno, laddove nel tratto compreso tra lo svincolo di Agropoli Sud e Prignano, da mesi un’enorme frana impedisce la normale circolazione.
Questa situazione si è dimostrata particolarmente gravosa nel periodo di massimo affollamento stradale perché in presenza di autoarticolati si creano facilmente le code. Risulta che nei mesi scorsi sia nato un comitato organizzativo “La strada della vita” che ha lanciato una raccolta di firme per chiedere la messa in sicurezza della Cilentana e di tutte le strade del territorio. Il riferimento è soprattutto legato al fatto che negli ultimi anni le strade sono state teatro di numerosi incidenti mortali.
- la strada ex sssr 447 che collega Pisciotta ad Ascea dove la frana di Rizzico continua a trascinare l’arteria costiera del Cilento verso il mare costringendo le autorità a chiudere la strada ogni qualvolta l’asfalto si deforma fino ad essere impercorribile. Questa interruzione comporta, in particolare, grave pregiudizio economico per gli operatori di Pisciotta ed Ascea e penalizza il Parco archeologico di Velia nella fruizione del flusso turistico che insiste nella direzione Agropoli-Palinuro.
- La S.R ex S.S. 447 al km. 30+150 nel Comune di San Mauro La Bruca interessata da movimento franoso che ha portato alla definitiva chiusura della strada stessa, interrompendo i collegamenti per Palinuro e lo Scalo ferroviario di Pisciotta.
Gli operatori turistici del Cilento non sono in condizioni di subire più oltre la lentezza dei tempi politici e burocratici della Provincia e della Regione e chiedono, pertanto, che gli organi competenti diano corso ad iniziative che nel breve periodo possano arginare e risolvere queste inaccettabili situazione.