Appunti di storia

Scoperti ad Agropoli due Tesori Archeologici di rilevanza Internazionale

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Oramai è certo, gli ultimi documenti che ho ritrovato confermano che, per ora, il più Antico insediamento umano sul territorio agropolese si ebbe circa 3000 anni fa, nell'XI sec. a.C. nella cosiddetta Età del Bronzo finale.

 I Documenti di notevole rilevanza Archeologica indicano: a) Un Villaggio Protostorico (XI-X sec. a.C.) sepolto a pochi metri di profondità ed ubicato nei vigneti ed uliveti della collina dove sorge il Castello di Agropoli. b) Nello stesso sito, affioranti dal terreno, i resti di un Tempio Greco (VII sec. a.C.), molto probabilmente, dedicato a Poseidon. Era il“teikos” della prima generazione di Coloni Sibariti eretto sulla collina agropolese prima della fondazione di Poseidonia (Paestum). I documenti ritrovati riportano fedelmente lo scavo Archeologico effettuato nel 1982 dall'archeologa Carla Antonella Fiammenghi, nominata dal Soprintendente ai Beni Archeologici di Salerno, Prof. Werner Johannowshy scomparso nel 2010, per individuare la presenza di Templi Greci sul colle. Il terreno nel 1982 era di proprietà dell'Architetto Dente, successivamente, grazie al ritrovamento di questi importanti testimonianze Archeologiche, fu acquisito e posto sotto vincolo dal MIBAC, Ministero Italiano dei Beni e delle Attività Culturali e Turistiche. L'attuale Ministro è il Prof. Massimo Bray.


 


 

Un semplice scavo, di pochi metri cubi, portò alla luce i resti di un Tempio Greco e, inaspettati, quelli di un Villaggio Protostorico dell'XI-X sec. a. C. All'improvviso le lancette del tempo della Storia Agropolese tornavano indietro di XVI secoli (1600 anni circa). Infatti fino ad allora la Genia agropolese si faceva risalire al VI sec. d.C. con l'edificazione del Castello da parte dei Bizantini.


 


 

La ricerca. Lo scorso anno nell'ambito delle ricerche sull'Idea- Progetto: “ L'Antica Acropolis, Borgo Museo all'aperto Eco-Sostenibile”, consultai un libro edito nel 1992 dal C.P.C. del Cilento dal titolo: “Agropoli ed il suo territorio” a cura di Flaminia Arcuri. Nel libro, si riportava un grafico degli scavi effettuati, nel fossato del Castello di Agropoli, dalla Soprintendenza Archeologica di Salerno, che attestavano, tramite ritrovamenti inconfutabili, la presenza di un villaggio Protostorico (XI-X sec. a.C.) di circa 3000 anni fa e dei resti di un antico Tempio della Magna Graecia. Successivamente recatomi nel Museo Archeologico di Paestum, con immenso piacere, al primo piano, vidi un pannello didattico-divulgativo che spiegava la provenienza di alcuni reperti Archeologici ritrovati sotto le mura del Castello di Agropoli. Il pannello narrava che: “Nelle fasi finali dell'Età del Bronzo, mentre sporadica sembra la frequentazione dell'area di Paestum, è invece consistente l'occupazione del promontorio di Agropoli, dove nell'area adiacente il Castello sorge, nel Bronzo finale, un insediamento collocato in posizione strategica dominante sia il golfo che il retroterra...” Seguiva la spiegazione dei reperti ritrovati. Inoltre lo stesso pannello indicava, in quel periodo, la presenza di un altro Villaggio Protostorico, più piccolo, in località S.Marco di Agropoli.


 

Ho continuato, nei mesi successivi, la ricerca di elementi che mi conducessero sulle tracce di documenti più dettagliati sul sito Archeologico Agropolese. Qualcuno mi parlò di un libro nel quale la Dott.ssa Carla Antonella Fiammenghi, direttrice del Parco Archeologico di Velia, scomparsa nel 2007, aveva presentato una pubblicazione scientifica su Agropoli. La Fiammenghi, sul libro, aveva pubblicato la documentazione scritta, grafica e fotografica degli scavi da lei effettuati nel 1982 nel fossato e nei terreni di pertinenza del Castello di Agropoli, per conto della Soprintendenza Archeologica di Salerno. Subito iniziai la caccia al libro e, dopo alcune settimane, eccolo spuntare in un mercatino di libri usati.

Il libro. Oramai introvabile, il libro, a tiratura limitata, è stato pubblicato nel 1985 dall'Istituto Universitario Orientale di Napoli per la collana “Annali del Dipartimento di Studi del Mondo Classico e del Mediterraneo Antico” e porta il titolo di: “Archeologia e Storia Antica, VII”. Nel capitolo intitolato “Agropoli, primi saggi di scavo nell'area del Castello” la Dott.ssa Fiammenghi documenta con accuratezza, precisione e professionalità l'intervento archeologico da lei effettuato nel sito. In Appendice, l'attenta e puntuale descrizione dei reperti ritrovati a cura della Dott.ssa Flaminia Arcuri del Gruppo Archeologico “Agropoli”.

Lo scavo Archeologico. Nella primavera del 1982 il Comune di Agropoli, grazie ad un finanziamento Regionale cercato caparbiamente dall'allora compianto Sindaco dott.Isidoro Pacifico, affidò alla Soprintendenza Archeologica di Salerno dei saggi di scavo nell'area orientale del Castello, sito Archeologico che ha sempre suscitato l'interesse degli studiosi, per accertare la presenza di Templi Greci, come da tempo sosteneva il Prof. Piero Cantalupo, anima dell'Archeologia Agropolese. Il Gruppo Archeologico Agropoli già dal 1975 aveva fotografato, inventariato e depositato nell'Antiquarium di Agropoli, centinaia di frammenti archeologici di grande interesse, provenienti da quell'area. La Dott.ssa Fiammenghi, come si evince dalla sua relazione, supportata da alcuni volontari del G.A.A. attrezzati di cazzuola e pennelli, nonché da 3 operai muniti di pale e picconi, effettuò dei saggi di scavo in un rettangolo di 48 mq. per una profondità di 4 metri. Nonostante la sua limitata dimensione, fu scoperto notevole ed interessante materiale Archeologico che portò a due eccezionali Tesori.


 

Primo Tesoro Archeologico. A due metri di profondità la Fiammenghi scoprì dei reperti di Età Greca Arcaica e Classica, in particolar modo alcune terracotte architettoniche simili a quelle che decoravano il tetto del Tempio di Hera a Poseidonia (cd. Basilica) e testine votive della Dea Athena. I reperti confermavano l'ipotesi della presenza del tempio di Poseidon o di Athena.(senza escludere la presenza di più Templi) eretto dai primi Coloni Sibariti, come ipotizzato dalla famosa Archeologa Paola Zancani Montuoro e dal Professore Emanuele Greco. Erano stati ritrovati i resti del “Teikos” straboniano dei Coloni Sibariti, insediamento precedente alla fondazione di Poseidonia.


 


 


 


 

Secondo tesoro Archeologico. A quattro metri di profondità il saggio svelò un Tesoro Archeologico di rilevanza Internazionale, fino ad allora sconosciuto a tutti. I reperti datati XI-X sec. a.C. non lasciavano dubbi, erano la prova della presenza di un Villaggio Protostorico. Furono ritrovati i resti di una capanna, servizi da mensa, grandi contenitori per olio e vino, recipienti per la conservazione del cibo, un fornello per la cottura dei cibi, etc. (Materiale Archeologico esposto nel Museo di Paestum). Come vivevano i nostri Antenati? I reperti rinvenuti facevano ipotizzare la presenza di un Villaggio formato da capanne di legno e di argilla, complete di suppellettili domestiche. Una tale concentrazione di reperti in soli 48 mq. faceva presupporre che l'estensione del Villaggio oscillasse tra i 5 e i 13 ettari, sviluppandosi sull'intera collina dove sorge il Castello ed il Borgo Antico. Con una popolazione variabile dai 500 ai 1300 abitanti e con un numero di capanne proporzionate alla presenza umana. Gli uomini si dedicavano alla caccia, al pascolo, all'allevamento, all'agricoltura e alla pesca. Le donne alla cura della famiglia, alla cucina, alla filatura e alla tessitura. I nostri antenati erano anche specializzati nella lavorazione della ceramica.


 


 


 


 


 

L'importanza. Il sito, che a questo punto chiamerei “Area Archeologica” di proprietà del MIBAC è forse l'unico in Italia che concentra nella stessa area, in vari strati di terreno, un Villaggio Protostorico, più Templi Greci del VII sec. a. C. un Castello eretto dai Bizantini ed ampliato nel periodo Angioino-Aragonese ed un Borgo Antico del VI sec. d.C. Il fatto straordinario è che sull'intera collina del Borgo Antico di Agropoli è stato effettuato un solo, piccolo saggio Archeologico di 48 mq. da dove sono riaffiorati dal loro oblio eterno due Tesori. Immaginiamoci una più accurata ed estesa ricerca quale ricchezza Archeologica potrebbe riservarci. Purtroppo i nostri due Tesori Archeologici di rilevanza Internazionale, testimoni della gloriosa Storia di Agropoli, dopo la loro scoperta nel 1982, furono abbandonati e dimenticati.


 

Cosa fare. A mio modesto avviso la strada da intraprendere sarebbe quella di invitare ad Agropoli il Ministro del MIBAC, Prof. Massimo Bray per condividere con lui la riscoperta di questi due Tesori Agropolesi dimenticati e, fortunatamente, riscoperti. Insieme al Ministro Bray dare il via all'iter per far riconoscere il sito dall'UNESCO come Area Archeologica di Interesse Internazionale e far dichiarare Agropoli (come Paestum e Castellabate) Sito Patrimonio Mondiale dell'Umanità. Successivamente gli Enti preposti, stilando un protocollo d'intesa, dovrebbero elaborare un progetto per l'istituzione di un Parco Archeologico come strumento di recupero, valorizzazione e sviluppo socio-economico-turistico del territorio Agropolese. L'istituzione del Parco Archeologico darebbe la possibilità di utilizzare il nostro Castello come Museo ed il Borgo Antico come polo culturale-sociale-turistico di livello Internazionale; L'area circostante al Castello di proprietà del MIBAC sito per scavi Archeologici effettuati da Studiosi provenienti da tutto il Mondo e per visite guidate didattiche aperte a tutti. Sarebbe interessante, tra le varie iniziative, inserire nel Progetto la ricostruzione del Villaggio Protostorico, operazione già effettuata in altri siti e che riscuote un notevole successo.


 


 

I Tesori Archeologici li abbiamo ritrovati ed adesso tocca a noi salvaguardarli, recuperarli, conservarli ed utilizzarli al meglio per lo sviluppo Storico-Sociale-Economico di Agropoli e di tutti gli Agropolesi. Una immensa risorsa Archeologica abbandonata ed inutilizzata fino a qualche giorno fa.

Chiudendo, Vi chiedo di immaginare questa foto del 1850 senza il Castello e con sulla collina, un Villaggio Protostorico dell'XI sec, a.C. o dei Templi Greci del VII sec. a.C.


 

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