Santa Lucia è una delle ricorrenze più note nel panorama culturale cilentano e nonostante i mutamenti storico-sociali conserva ancora una magna devozione. A consolidare una lunga tradizione dalla quale emerge l'attaccamento delle popolazioni locali a questa figura, è senza dubbio l'aspetto religioso; ad esso, però, si affiancano anche espressioni di carattere economico-sociale: sono le caratteristiche fiere - alcune delle quali tutt'ora esistenti - che compaiono più volte nella storia del Cilento.
Nel Cilento, dunque, è una delle ricorrenze più sentite, viva e ben radicata nella cultura popolare; ciò è probabilmente dettato da un motivo cardine come si conviene di consuetudine per i Santi: Santa Lucia è protettrice della vista. Numerosi altari si elevano alla sua memoria, così come chiese e cappelle erette in tempi talvolta lontani. Alcuni centri hanno affidato a Santa Lucia la loro protezione: è il caso delle parrocchie di Magliano Vetere e di Santa Lucia (Sessa Cilento). Percorrendo il Cilento e spingendoci negli immediati suoi confini, la festività appartiene al calendario di numerosi centri come Sacco, Laurino e Monte Cicerale (Cicerale).
Analizziamo la festività nella sfera religiosa e sociale in alcuni centri.
A Magliano, a poca distanza dal centro abitato, sorge un affascinante complesso rupestre incastonato nella roccia. Osservandolo dal paese, il piccolo edificio assume gli stessi colori della terra, rendendo il luogo assai suggestivo: qui la festività è celebrata la terza Domenica di Settembre, quando in pellegrinaggio si raggiunge il Santuario.
A Laurino è esistita una congregazione dedicata alla Santa e la festività, tradizionalmente, interessa il quartiere denominato “Fontana”.
A Sacco, dove è situata un'antica cappella di recente restaurata, da alcuni anni è stata ripristinata la caratteristica processione che, molto probabilmente, si svolgeva anche in passato.
Emblematico è il caso di Santa Lucia Cilento, paese posto alle pendici del Monte Stella che ne ha assunto anche il nome. In questo luogo la festività patronale è caratterizzata da una profonda devozione, testimoniata dalla presenza di tanti fedeli che in occasione della ricorrenza vistano la parrocchiale di Santa Lucia, risalente al XIV secolo e armoniosamente inserita nel cuore del piccolo centro storico con le sue caratteristiche architetture. Il 13 Dicembre, dunque, rappresenta un momento significativo e carico di spiritualità per la comunità locale. Inoltre, la locale confraternita, è intitolata alla Santa Patrona.
A Monte Cicerale, invece, esiste la Cappella di Santa Lucia; anche qui la festività ricorre il 13 Dicembre. In paese, come pure a Santa Lucia (Sessa C.), nel giorno che precedeva la festa, si teneva un mercato: sono le caratteristiche fiere.
Per la loro collocazione, a pochi giorni dal Natale, erano abbastanza frequentate. Ancora una volta abbiamo motivo per accostare una magna devozione a Santa Lucia, anche sotto l'aspetto sociale. Seppur in parte non più attive o disseminate in diverse date dell'anno, “le fiere dedicate a Santa Lucia” sono state numerose e importanti. Basti pensare alla ben nota “Fiera della Frecagnola”, che ad oggi si tiene in Settembre, ma che in origine portava il nome di Santa Lucia e si svolgeva in Dicembre. Tuttavia, la ricorrenza di Santa Lucia, nonostante quest'ultimo aspetto, rimane una festività prettamente religiosa. Come spesso accade, le festività patronali che cadono nei mesi invernali, vengono talvolta ricollocate nel periodo estivo; ad oggi sostanzialmente per permettere a più persone di partecipare (si pensi ai numerosi emigranti che durante l'Estate rientrano nei loro paesi d'origine proprio per questo motivo) mentre in passato un cambio di data era necessario, in quanto nei restanti mesi ci si dedicava alle colture dei campi. A differenza di tante altre festività, però, Santa Lucia, rimane confinata nella maggior parte dei casi, nella sua solennità invernale.
