Attualita'

S.Mauro: ritrovato un antico insediamento abitativo (FOTO)

notizie

Il Museo per la Storia socio-religiosa del Cilento Antico “Eleousa” di San Mauro Cilento, nell’ambito delle sue attività di promozione culturale del territorio, ha rilevato l’esistenza di un antico insediamento abitativo sul terrotorio in località "Chiaromana". E' il terzo rinvenuto dopo quelli di "Monaco" e "Manzolo". Grazie alla sensibilità e all’intraprendenza di Roberto Volpe, sono stati individuati vari punti nel sito dove la presenza di cocciame (sia di ceramica a vernice nera che grezza) e di tegole da copertura testimoniano una continuità abitativa almeno dal IV sec. a.C. (età lucana) alla tarda romanità.

Inoltre, in una recente ricognizione in superficie condotta dal direttore del museo, prof. Osvaldo Marrocco, dal dott. Fernando Marrocco, geologo, dal prof. Amedeo La Greca, presidente del Centro di Promozione Culturale per il Cilento e dal prof. Fernando La Greca dell’Università degli Studi di Salerno, accompagnati dall’infaticabile Roberto Volpe, oltre al rinvenimento di un peso da telaio, è stato individuato il possibile utilizzo a scopo di difesa di formazioni rocciose naturali; queste, fanno pensare ad un insediamento che ha esteso la sua esistenza almeno dall’età del ferro (XII sec. a.C.) fino al periodo normanno avanzato. Con l’individuazione di questo nuovo sito a San Mauro Cilento, si va ad integrare quella sequenza di semplici tempietti votivi (cfr. ad Ortodonico) o frourion velini (cfr. loc. Antenna di Perdifumo) o insediamenti abitativi (cfr. a Valle e ad Omignano) che insistevano tutto intorno le pendici del Monte della Stella: questi ultimi, con ogni probabilità, rappresentavano i nuclei rurali che garantivano la sussistenza dell’antichissimo insediamento sulla cima della montagna noto nella tradizione orale come Petilia. Con questi ritrovamenti si ha un quadro alquanto complesso della topografia storica del Monte della Stella, ma che si sta gradualmente rivelando.

L'auspicio, dicono dal museo "Eleousa", "è che chi di dovere (Soprintendenza ed Università), superando le pastoie burocratiche, si apra al territorio soprattutto con le rispettive competenze culturali, gli studiosi che fanno capo al Museo dell’Eleousa si rendono disponibili per collaborare col fine ultimo di dare un sostegno alla promozione del territorio, fiduciosi che finalmente il tecnicismo dell’indagine archeologica non prevalga sulla ricerca storica ma che sia a questa asservito".

Top
Condividi su Facebook
Condividi su Twitter
Condividi su Whatsapp
Condividi su Linkedin