Il Cilento dei Cilentani

Rutino, “Il Volo dell'Angelo”

notizie

La seconda Domenica di Maggio, Rutino celebra la festività di San Michele: il culto dell'Arcangelo è momento solenne e di richiamo per fedeli e visitatori provenienti da tutto il circondario; la ricorrenza è resa suggestiva dalla Sacra Rappresentazione nota come “Volo dell'Angelo” in cui San Michele sconfigge a duello il Diavolo. Diverse sono le "Sacre Rappresentazioni" che portano in scena "l'Angelo" nei paesi del Cilento; tutte sono legate a festività patronali: la più nota e laboriosa risulta essere quella legata alla tradizione rutinese.
 

La storia. È fuori da ogni dubbio la magna venerazione verso l'Arcangelo Michele a Rutino, come testimonia la folla di fedeli che accorre in occasione della ricorrenza, posticipata alla seconda Domenica di Maggio rispetto alla data designata: l'8 dello stesso mese. È dunque vivo e radicato nella devozione locale il culto di San Michele, tanto da richiamare, quasi in modo irrinunciabile, emigranti, abitanti dei paesi vicini e visitatori che in tal occasione si riversano nella piazza del piccolo centro cilentano. Per meglio capire le origini della festa è opportuno fare un breve viaggio a ritroso nel tempo, partendo dalle prime note che attestano l'esistenza della Chiesa Madre in paese. La parrocchiale di Rutino vanta antichissime origini, e probabilmente l'intitolazione a San Michele Arcangelo coincide con la sua edificazione, rafforzando la tesi di un culto ormai secolare. Tuttavia, ad un'ampia documentazione sulle sorti della chiesa, non corrisponde una lunga tradizione “documentaria” inerente la ricorrenza e ancor meno articolata è la documentazione sul “Volo dell'Angelo”.

La ricorrenza. La festa di San Michele, pur non essendo ampiamente documentata è certa in modo più o meno indiretto: l'intitolazione della chiesa lascia presumere il suo culto fin dagli albori della sua edificazione. Nei secoli successivi, i rituali classici che caratterizzano le festività cilentane, compaiono anche a Rutino: la processione che attraversa le vie del paese è praticata sicuramente da più secoli. Nella seconda metà dell'800, invece, si hanno i primi segnali dell'esistenza della “Sacra Rappresentazione”, anche in questo caso in modo indiretto. Inoltre, la memoria popolare, conferma il tramando della lotta tra “San Michele e e Lucifero”. La festività nel suo insieme unisce i vari rituali praticati nel panorama cristiano e civile, accostando i più classici e consueti, alla presenza del suggestivo “Volo dell'Angelo”.

Il rituale nel suo insieme. Al mattino, il bambino prescelto che vestirà i panni “dell'Angelo” dopo la vestizione giunge alla Chiesa Madre, ove si celebra in forma solenne la S. Messa. Al termine, i fedeli si dispongono in processione e l'uscita del Santo è accompagnata dal suono festoso delle campane e della banda musicale. Inizia la processione che percorrerà il lato est del paese, ove si assiste anche ad uno spettacolo pirotecnico. Giunge alla piazza, situata al centro dell'abitato e sormontata dalla chiesa madre. Prende il via la prima parte della rappresentazione seguita nuovamente dalla processione che percorre la restante parte del paese. Il corteo ritorna ancora in piazza e si ha l'atto conclusivo della rappresentazione, seguito dal rientro in Chiesa della statua di San Michele.

La sacra rappresentazione: “Il Volo dell'Angelo”. Dalla canonica, imbracato ad una carrucola che scorre su una fune, “l'Angelo” entra in scena, dirigendosi all'altezza del palco allestito come “regno del diavolo”. Si assiste al primo atto della rappresentazione in cui l'Angelo lancia un avvertimento a Lucifero per essersi ribellato a Dio e gli annuncia la sua fine. Dichiarando battaglia si conclude la prima parte del dramma e l'Angelo sostenuto dagli applausi della folla, scorre verso il versante opposto della piazza. La processione riprende la sua marcia e il suo ritorno segna l'inizio del secondo atto: l'Angelo è di nuovo sulla scena, provenendo dal lato opposto della piazza. “Un simbolico duello” rende l'Angelo vittorioso, il quale cantando un inno a Dio rientra nella loggia della canonica. Un lungo applauso accompagna l'evento, armonizzato dai suoni delle campane e della banda musicale. A questo punto, il corteo processionale colmo di fedeli, riaccompagna la statua di San Michele in chiesa.

 

 

Top
Condividi su Facebook
Condividi su Twitter
Condividi su Whatsapp
Condividi su Linkedin