Attualita'

Roccadaspide, scontro sui fondi Pirap tra Parco e Provincia


Arrivano i finanziamenti Pirap per 26 milioni di euro destinati dalla Regione Campania alla provincia di Salerno ed è corsa ad accaparrarsi i meriti piuttosto che ad attivarsi per cercare di ottemperare ai termini previsti per la presentazione dei progetti. Ad innescare la miccia l’amministrazione provinciale di Salerno, ed in particolare l’assessorato all’Agricoltura, che in una nota si attribuisce funzioni e competenze che risultano appartenere al soggetto Capofila del Partenariato pubblico dei Pirap, nonché Presidente del Partenariato stesso, ossia il Presidente del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. “Sulla responsabilità dei progetti, anche alla luce dei protocolli d’intesa che sono stati sottoscritti tra gli Enti partecipanti al Partenariato Pubblico, finalizzato alla elaborazione e realizzazione del programma di sviluppo territoriale, non vi è dubbio che l’unico soggetto cui sono demandate le funzioni di interlocuzione con la Regione Campania e di coordinamento dell’attuazione dei Pipar, è il solo Presidente del Parco. - sottolinea Girolamo Auricchio, sindaco di Rocacdaspide - Ciò è stato previsto proprio allo scopo di assicurare una maggiore speditezza e celerità, oltre che un coordinamento unico, nell’attività di promozione e di individuazione degli interventi pubblici per la conservazione e soprattutto per lo sviluppo del territorio di riferimento complessivamente considerato”. Osservazioni che sembrano essere state raccolte dallo stesso Amilcare Troiano, presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, che, interpellato proprio dal sindaco di Roccadaspide, ha dichiarato che invierà una nota a tutti i sindaci dei Comuni insistenti nel perimetro del Parco ed alla stessa amministrazione provinciale per sottolineare la titolarità degli interventi da attivare onde far usufruire in tempi immediati il territorio dei progetti proposti dagli enti locali come delle risorse ed essi destinati. Di fatto eventuali intromissioni di altri soggetti, che a vario titolo pretendono di assumere ruoli di coordinamento o di gestione, comporterebbero di fatto certamente disfunzioni e appesantimenti dell’apparato gestionale e burocratico ì “Per altro verso, il ruolo e le funzioni istituzionalmente attribuite al Parco, e segnatamente al Presidente nella fase di gestione e coordinamento dei Pirap, inducono a ritenere che le funzioni, i ruoli, le competenze e le attività assegnate al Parco siano da preservare e mantenere inalterate proprio per assicurare l’ottimizzazione e la migliore destinazione a favore del territorio degli interventi pubblici da attuare.- spiega Girolamo Auricchio, sindaco di Roccadaspide - Va da se che se il ruolo soggetto capofila, le funzioni di soggetto coordinatore assegnate e riconosciute dagli Enti firmatari del Protocollo d’intesa per la costituzione del Partenariato Pubblico finalizzato alla elaborazione del piano di sviluppo territoriale nell’ambito dei Pirap, peraltro imposto dalla stessa normativa regolamentare di settore, siano considerati o tale da non poter essere svolto proficuamente dall’Ente Parco, ebbene allora la considerazione che viene naturale è quella di dire che senso ha la sua esistenza?! Poiché, di contro, si è fermamente convinti che sia proprio e solo l’Ente Parco il soggetto che per competenze, funzioni e ruoli assegnati istituzionalmente deve gestire questi processi di sviluppo delle aree protette, e per cui è stato individuato come tale, questi ruoli e queste prerogative devono rimanere inalterati in capo a detto Ente. Ogni altra forma di sovrapposizione e di ingerenza da parte di altri Enti, sia nella fase di gestione che di coordinamento dei Pirap è da scongiurare e valutare come negativa, e ciò proprio per garantire quelle esigenze di snellezza e di proficuo coordinamento dei progetti da parte di un unico soggetto cui si faceva accenno sopra”.

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