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Rimosso il relitto a Punta Licosa, presentate le operazioni di recupero


La mattina del 2 novembre 2006 l'imbarcazione da diporto di 22 metri Atlantic Tigress si incagliò presso l'isolotto di Punta Licosa, nei giorni scorsi sono state portate a termine le complesse operazioni di rimozione degli ultimi materiali del relitto, grazie all'azione sinergica del Comune di Castellabate, del Compartimento marittimo di Salerno e della ditta incaricata.

 Stamattina, nella casa comunale di S. Maria di Castellabate, sono state presentate le diverse fasi della rimozione con l'intervento del sindaco Costabile Maurano, del comandante del circondario marittimo di Agropoli Maurizio Vitale, del comandante della locamare S. Maria, Mario Cafarelli, nonché del titolare del cantiere nautico Schiavone incaricato alla rimozione, Giovanni Schiavone e del consulente della ditta Michele D'Amato. «Un incidente del genere poteva comportare un disastro ambientale - ha spiegato il sindaco Costabile Maurano - Invece l'operazione è stata portata a termine senza compromettere in alcun modo lo splendido ambiente di Licosa e senza alcun danno a persone o cose, grazie alla professionalità della capitaneria di porto e della ditta incaricata. L'isolotto di Licosa è un unicum naturalistico e assieme al Parco nazionale del Cilento stiamo predisponendo una speciale salvaguardia del gabbiano corso che vi nidifica. Per assicurare la massima tranquillità a questo raro volatile l'accesso sull'isolotto sarà interdetto dal 15 aprile al 15 luglio di ogni anno». Nel novembre 2006, quando l'imbarcazione si incagliò, la guardia costiera riuscì a portare in salvo le due persone presenti a bordo. Nei giorni successivi, grazie al tempestivo intervento di una ditta specializzata, fu evitato lo sversamento dei carburanti in mare con l'allibo di 1.000 litri di nafta e 6.000 litri di acque oleose di sentina. Inoltre, il disincaglio dell'unità fu affidato dai proprietari al cantiere nautico Schiavone di Acciaroli. Ma, considerata la posizione dello scafo incagliatosi sull'isola, il recupero totale dell'imbarcazione è risultato da subito problematico. I materiali inquinanti furono rimossi, mentre il resto dello scafo fu tagliato in immersione in più parti per il successivo recupero con un idoneo motopontone. Quest'ultimo però è stato difficile da reperire, in quanto la costa presenta una secca di 200 metri profonda circa 120 centimetri, per cui era necessario utilizzare un mezzo con pescaggio inferiore a 1 metro. Lo scorso 5 dicembre, presso la casa comunale di S. Maria, ci fu l'incontro tecnico risolutivo, promosso dal sindaco Costabile Maurano, con l'intervento del capo del compartimento marittimo di Salerno, capitano di vascello Vincenzo De Luca, che ha preso molto a cuore la vicenda. Il titolare del cantiere assunse un formale impegno a rimuovere l'imbarcazione in breve tempo, grazie all'utilizzo del motopontone Bayonne della società Strigari & C., mezzo di ultima generazione con pescaggio di 90 centimetri e di grande affidabilità, guidato dal comandante Imbesi.

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Immagini del recupero dell'imbarcazione

Immagini del recupero dell'imbarcazione

Immagini del recupero dell'imbarcazione

L'Atlantic Tigress incagliata a Punta Licosa


La conferenza stampa tenutasi al termine delle operazioni di rimozione del relitto dalle acque.

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