Caseificio realizzato nelle mura di Paestum: il Tar ne ordina l'abbattimento. Il caseificio, realizzato abusivamente nel 2004 a ridosso delle mura dell'antica Poseidonia, è il fiore all'occhiello di uno dei più noti imprenditori lattiero-caseari della Piana del Sele. All'indomani della sua realizzazione, l'allora sindaco di Capaccio, Vincenzo Sica, aveva ordinato l'immediato ripristino dei luoghi poiché la struttura sorgeva in un'area sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza Archeologica di Salerno e dal Ministero per i Beni Culturali. In seguito, i legali dell'imprenditore avevano impugnato l'ordinanza. Ed ora arriva la sentenza definitiva della seconda sezione del Tar salernitano che, a firma dei giudici Luigi Antonio Esposito, Francesco Mele e Paolo Severini, respinge il ricorso del proprietario del caseificio e ordina l'abbattimento di quella che è una vera e propria masseria, con annesso allevamento e punto vendita. Il tutto realizzato a ridosso delle antiche mura di epoca magno-greche, tanto che in alcuni punti queste ultime sono state stravolte dall'applicazione di opere di piastrellatura. L'abbattimento della masseria verrà eseguito ad opera del Comune di Capaccio-Paestum, che potrà poi rivalersi per le spese sull'imprenditore. Già nel 2005, il caseificio venne sottoposto a sequestro su ordine del sostituto procuratore della procura di Salerno Roberto Penna. Le indagini, condotte dai carabinieri dei Nas di Salerno, dimostrarono infatti che la masseria, del valore di circa un milione di euro, era stata realizzata abusivamente attraverso la ristrutturazione di un vecchio rudere.