Al termine di una complessa attività investigativa in materia di usura condotta, su delega della procura della repubblica di Vallo della Lucania, dalle Fiamme Gialle della brigata di Marina di Casal Velino, sono state denunciate 11 persone, di cui una per usura perchè pretendeva, da un malcapitato imprenditore sullorlo del tracollo finanziario, somme di denaro pari a circa 400.000 euro, interessi con tassi su base annua fino al 220%, cercando di mascherare tali prestiti con lemissione di false fatturazioni; 5 persone per esercizio abusivo del credito in quanto pur non essendo iscritti negli albi ed elenchi tenuti dalle competenti autorità di vigilanza concedevano prestiti per circa 1.700.000 euro; 4 persone per emissione di fatture per operazioni inesistenti e 1 persona per violazione alla legge 8 novembre 1991 n. 362 (esercizio di una farmacia senza autorizzazione). Lazione investigativa ha preso il via nella primavera del 2009 da ordinari accertamenti di natura tributaria nei confronti dellimprenditore economico in difficolta, che hanno consentito di ricomporre un articolato scenario illecito ed hanno permesso di rilevare discrasie nelle operazioni economiche annotate in contabilità dalle società verificate. lapprofondimento, con controlli tipici della polizia tributaria investigativa, dellesame della documentazione acquisita, ha consentito di comprovare la falsità e lartificiosa predisposizione di parte della documentazione annotata in contabilità, mentre lanalisi della documentazione bancaria acquisita ha evidenziato ingenti e sistematiche movimentazioni di denaro tali da non trovare giustificazioni nella documentazione contabile tenuta. Limprenditore, a fronte delle contestazioni sulle movimentazioni bancarie anomale non ha saputo fornire una giustificazione plausibile e dopo poco incoraggiato a riporre fiducia nelle istituzioni, ha narrato la vicenda di cui è stato vittima. Ha riferito che si è visto costretto a ricorrere al mercato clandestino del denaro perchè caduto in un processo inarrestabile di deterioramento della propria situazione finanziaria. tali soggetti, approfittando della sua situazione di difficoltà economica, determinata da mancati incassi da parte dei clienti e dallesigenza di pagare i fornitori, si sono proposti, apparentemente, come unica strada percorribile per il soddisfacimento del fabbisogno immediato al fine di non fargli interrompere il processo produttivo dellimpresa ma in realtà innescando un circolo vorticoso di indebitamento, alla fine non più recuperabile, e determinando il depauperamento, avvenuto mediante ipoteche o cessioni, del suo patrimonio personale e familiare con il consequenziale fallimento delle imprese di cui è titolare. La gravità delle condotte criminali ascritte agli indagati è risultata ancora più asseverata dalla reiterazione delle stesse come emerso dal contenuto dlle intercettazioni telefoniche e dalle dichiarazioni acquisite in sede testimoniale. Al termine delle indagini, su istanza della procura di Vallo della Lucania, il Gip dello stesso tribunale ha emesso nei confronti di uno degli indagati, la misura catelare personale degli arresti domiciliari e ha disposto il sequestro, il sequestro preventivo, ex art. 12 sexies d.l. 306/92 convertito con modifiche in legge n. 356/1992, del patrimonio mobiliare ed immobiliare nonché dei conti correnti bancari e postali a lui intestati. Lesecuzione di tale provvedimento ha permesso il sequestro di beni immobili per un valore di circa 800.000 euro.