Attualita'

In Campania e Sicilia il calo maggiore del PIL


La Sicilia e la Campania sono le regioni meridionali che nel periodo 2007-2011 hanno accusato il calo del Pil più pesante, rispettivamente -7,3% (-5.993 milioni) e -8,4% (-7.991 milioni), superando il dato medio meridionale (-6,8%). Nel periodo, anche per gli investimenti, la perdita è superiore per la Sicilia rispetto alla media meridionale (-17% contro -14,7%) e quest’ultima, a sua volta, è superiore rispetto al Centro-Nord (-12,7%). I dati sono del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, che li ha illustrati oggi a Palermo nel corso del convegno “Competitività delle imprese del Mezzogiorno e della Sicilia”. In questo scenario, la crisi si sente maggiormente nel Centro-Sud, con molte imprese che indicano un calo del fatturato. Il saldo meridionale è pari a -16,2%, contro -10,3% del Centro, -3,9% del Nord Est e +9,7% del Nord Ovest. A ciò si aggiunge una variazione media del fatturato nel Mezzogiorno negativa (-6,9%), più delle altre aree geografiche (Centro -4,9% e Nord Est 0,2%); meglio solo il Nord-Ovest (1,3%). Un contributo positivo è venuto dalle esportazioni della Sicilia che, includendo i prodotti energetici, sono aumentate di oltre un miliardi di euro tra il 2007 e il 2011 (+10,9%), con ricadute benefiche sui risultati del Mezzogiorno (+1,5 miliardi di euro, pari al +3,5% nel periodo considerato. Tuttavia, al netto dei prodotti energetici, l’export siciliano ha perso l’8,4% (-276 milioni), mentre nel Mezzogiorno il calo è stato del 2,3%, (-719 milioni). Il numero di imprese attive in Sicilia è diminuito del 3,5% tra il 2007 e il 2011(-13.783) contro -0,3% del Mezzogiorno (-4.507). Il peggioramento della situazione finanziaria aziendale e la ridotta dimensione incidono negativamente sulla propensione a investire. In Sicilia, la quota di imprese manifatturiere che hanno investito è minore che nel Mezzogiorno e in Italia (17,3% contro il 20,6% del Sud e il 28,2% dell’Italia), ma l’incidenza della spesa per investimenti sul fatturato è molto più elevata (23,7% contro il 15,7% del Sud ed il 13% dell’Italia). Si rileva, quindi, una forte dicotomia del tessuto produttivo. Nel 2012 si conferma un trend calante nella propensione ad investire delle imprese siciliane, simile al trend meridionale.

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