Anche il Cilento prese parte, nel 1848, alle grandi rivolte europee per ottenere le libertà costituzionali. Al segnale del barone Carlo Poerio il Cilento infiammato da Costabile Carducci, rispose immediatamente al richiamo. Da qui prende le prime mosse il film 1848, barricate a Napoli realizzato da Mekanè produzioni cinetelevisive per la regia di Attilio Rossi e la sceneggiatura di Clodomiro Tarsia.
Il film, che ancora non è stato mai proiettato a Capaccio, verrà presentato nella città che diede i natali a Costabile Carducci sabato prossimo, 4 novembre, alle 18, presso la sede del Museo di Paestum nei percorsi del Grand Tour a Capaccio Capoluogo. Alla proiezione seguirà un dibattito sulla figura di Costabile Carducci a cui prenderanno parte Gaetano Puca, presidente dellassociazione Costabile Carducci, Milena Carducci, dellassociazione Agorà di Capaccio e discendente delleroe e Angelo Capo, storico e dirigente scolastico del Liceo scientifico Piranesi di Capaccio. Interverranno anche il sindaco di Capaccio Vincenzo Sica, il vicepresidente del consiglio regionale della Campania Gennaro Mucciolo, il presidente della Fondazione Giambattista Vico di Vatolla Vincenzo Pepe e lonorevole Gaetano Fasolino. Coordinerà il dibattito il giornalista Oreste Mottola, collaboratore del Mattino e direttore del settimanale Unico. La proiezione è ad ingresso gratuito.
La trama del film: il 1848 fu lanno delle grandi rivolte europee per ottenere le libertà costituzionali. Si cominciò in gennaio, nel Meridione dItalia, dove lassolutismo di Ferdinando II di Borbone sfiorava la tirannia. Al segnale del barone Carlo Poerio, scattarono quasi insieme la Sicilia e il Cilento, infiammato da Costabile Carducci, prescelto dal comitato insurrezionale di Napoli come capo militare dellinsurrezione. Le sommosse dettero risultati positivi: la Sicilia, dove i moti furono più violenti, si avviò verso lautonomia mentre a Napoli il re fu costretto a concedere la costituzione, libere elezioni e altre riforme. Sul suo esempio anche gli altri principi italiani e lo stesso Pio IX accolsero le richieste dei liberali. Poi il vento della libertà del sud raggiunse Parigi, Berlino, Vienna e le altre capitali europee. Si sollevarono contro gli austriaci anche Milano, Venezia e altre città dellItalia settentrionale. A Napoli Ferdinando II, per una serie di incomprensioni sorte tra lui e i liberali, non rispettò gli imoegi presi e il 15 maggio nelle strade napoletane spuntarono le barricate sulle quali, contro i regi e gli svizzeri, combatterono quei costituzionalisti convinti di doversi prendere con le armi ciò che Ferdinando negava. Questa linea dura non era condivisa da Poerio e da altri deputati, ma i falchi prevalsero e fu versato molto sangue. Alla fine degli scontri, il re sciolse il parlamento sicché la cospirazione e le lotte ripresero in tutto il Regno e, in particolare, in luglio la guerriglia dilagò nella provincia di Salerno. Il film ricorda la tenacia e leroismo con cui si batterono le popolazioni del sud e riconosce il coraggio e lo spirito altruistico che profusero nella lotta Luigi Settembrini, Domenico Morelli, Saverio Altamura, Francesco De Sanctis, Michele Pironti, Nicola Nisco, Lanza, Spaventa e altri intellettuali meridionali, uomini e donne, tra le quali spiccano la poetessa Giuseppina Guachi, Irene Ricciardi, le salernitane Emma Ferretti e Antonietta Di Pace.