Cilento - la nostra Terra Madre, oggetto di discussione e indagine di questa rubrica, così vasta, così ricca ma ancora inesplorata. Ho sempre sostenuto che uno dei Leitmotiv di questi articoli è quello della funzione "enoturistica", ossia un turismo che deve nascere dalla curiosità di esplorare il nostro territorio da un punto di vista enologico e gastronomico. Io credo che per valorizzare questo percorso è doveroso tentare di fornire quanta più conoscenza possibile sui nostri prodotti; oggi vorrei porre lattenzione proprio sullolio. Una delle diverse proposte etimologiche sul termine Cilento (condotte dal Di Napoli presso gli studi di lettere e filosofie di Fisciano) pone lattenzione sulle diverse trasformazioni della radice Alento che porta alluso della parola greca oliva. Sicuramente non è un caso che parte del Cilento è rappresentato dalla presenza del Parco degli Ulivi, proprio con la produzione e diffusione della salella. Drupa amatissima dai cultori della Salella ammaccata del Cilento, regala nella produzione degli oli extra vergine un fruttato meraviglioso con impressioni di mandorle e ricordi di erbe officinali. Nonostante lannata olivicola sia stata caratterizzata da un crescendo dinamico molto instabile, nel Cilento abbiamo raggiunto un livello qualitativo davvero notevole, tanto da poter permettere allazienda agricola Sinischalchi Montereale di entrare nel mercato con la dicitura D.O.P. ( Denominazione dOrigine Protetta) immediatamente. Lolio si esprime con una certa intensità amara che ricorda piacevolmente le sensazioni della foglia di carciofo. Lungo nel palato chiude la sua persistenza gustativa con un carattere decisamente piccantino, omaggiando il consumatore con piacevolissime sensazioni. Al pari di Sinischalchi abbiamo numerose produzione di oli con caratteri davvero univoci, come il Ramarà dellazienda agricola Piero Matarazzo, i Moresani, le Case Coloniche o Pietra Bianca delle zone di Casal Velino, sostenitori della produzione di Pisciottane e Cammarotana. Avere nel Cilento una produzione numerosa di Oli Extra Vergine D.O.P ci permette di poter concorrere con i grandi oli della Liguria, della Sicilia, della Toscana e dellUmbria; cosa ci manca? La cultura ristorativa di poter proporre al cliente diverse tipologie di oli per diverse pietanze, ricercando gli abbinamenti e cercando di trasmettere che non esiste lolio, MA GLI OLI!!!