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Gianni Agnelli e il suo amore per Agropoli e Paestum


Giovanni “Gianni” Agnelli, l'Avvocato per tutti, nel suo tempo libero, amava navigare per i mari del Mondo e tra le sue tappe preferite c'erano Agropoli e Paestum. L'amore per Agropoli gli era stato trasmesso da Franco Antonicelli, istitutore privato, del dodicenne Gianni, dal 1933 al 1934. Antonicelli, nel 1935, fu condannato dal regime Fascista a tre anni di confino ad Agropoli, dove giunse il 30 luglio. Per la sua cordialità fu subito adottato dagli agropolesi, che lo amarono e lo apprezzarono.

 Il ”germanese”, come veniva chiamato dai pescatori, ricambiò l'affetto e l'amore scrivendo, disegnando e fotografando delle pagine di storia agropolese indelebili. Il 2 marzo 1936, dopo appena sette mesi, la condanna gli fu condonata. Probabilmente nello sconto della pena intervenne il nonno di Gianni, Giovanni Agnelli senior, senatore del Regno e potente industriale nel periodo fascista.



L'attaccamento per il suo vecchio precettore, Gianni Agnelli lo racconta in una lettera inviata a “La Stampa” di Torino nel 2002, in occasione della commemorazione dei cento anni della nascita di Franco Antonicelli. ” Ero poco più di un ragazzino quando Franco Antonicelli fu scelto come mio precettore. E sempre un Maestro rimase per me fino alla sua scomparsa, anche quando le nostre conversazioni, oramai lontane dagli intenti pedagogici, presero a spaziare dalla politica all'arte, dalla letteratura alla storia.(...) Nel festeggiare il centenario della sua nascita, credo sia giusto partire proprio da qui: dall'esempio di un uomo indimenticabile, dove cultura e politica sono le due facce inseparabili di un medesimo impegno civile. (Pubblicato da La Stampa il 18-11-2002).

Gianni Agnelli, nelle sue periodiche escursioni con uno dei suoi yachts, si fermava a largo e con la   pilotina attraccava nel porto di Agropoli. Tra le prime tappe, l'assaggio del gustoso gelato di Ciccilluzzo al bar Nazionale, una breve passeggiata nel Borgo Antico e, di corsa, in taxi verso Paestum. Nel regno di Poseidone respirava a pieni polmoni l'antica brezza dei templi di Paestum e si estasiava per i tesori in mostra nel Museo. Era d'obbligo una visita alla baronessa Cecilia Bellelli Baratta per ammirare la fantastica scuderia di cavalli della Real Razza Persano. Quindi, una puntatina al caseificio Di Lascio del “Cavaliere” Angelo dove, per l'Avvocato, erano sempre pronte le gustose mozzarelle di bufala. 





Il ritorno ad Agropoli lo vedeva protagonista a tavola nel ristorante Carola. Come sempre, Mamma Marietta Carola, che da giovanissima aveva servito Franco Antonicelli, si superava nel preparare gustosi manicaretti a base di pesce fresco. Il tempo di un caffè, una passeggiata sul porto accompagnato da Nicola e Vincenzo Carola, ai quali si aggiungevano decine di agropolesi, e di nuovo in mare alla ricerca di vecchi approdi e di fidati amici. 





In una delle sue ultime visite nel 1990, giunto probabilmente con lo yacht Capricia, che donerà nel 1993 alla Marina Militare Italiana, era accompagnato dal giornalista e politico Jas Gawronski. 
Solito tour e solita accoglienza.

          

Quello che emoziona nelle foto che pubblico, scattate per l'occasione, è la naturalezza, la cordialità e la semplicità con la quale Gianni Agnelli si relaziona con gli agropolesi. Ma, in modo particolare, mi ha colpito l'assenza di guardie del corpo. L'Avvocato si sentiva tra amici. 

 


 


Gianni Agnelli un uomo di altri tempi dotato di grande spessore umano, sociale e culturale. Carissimo Avvocato, ovunque Lei sia, in qualche angolo dell'Universo, credo, e spero, che ancora ricorderà, con nostalgia, le belle giornate trascorse tra gli amici di Agropoli e di Paestum.

 Ernesto Apicella

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