Cronaca

Controlli contro l'abusivismo edilizio nel Golfo di Policastro


Nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dell’abusivismo edilizio, a Sapri e a Licusati, frazione di Camerota, i militari delle Stazioni Carabinieri di Sapri e di Marina di Camerota,  hanno deferito in stato di libertà tre persone, due delle quali provenienti dalle province di Napoli e Cosenza, per il reato di illecito edilizio ed alterazione delle bellezze naturali in luoghi soggetti a speciale protezione, realizzazione di opere sottoposte a vincolo paesaggistico ed ambientale. Gli uomini della Benemerita hanno accertato che i primi due, a Sapri, a vario titolo, ed in assenza del permesso a costruire, avevano realizzato due opere edilizie, per uso commerciale, consistenti in due tettoie in ferro e lamiere gregate, per una volumetria complessiva di circa centocinquanta mc, e per un valore complessivo di oltre trentamila Euro, poi sottoposte a sequestro. Mentre il terzo, a Licusati, in assenza del permesso a costruire, aveva realizzato un'opera edilizia, consistente in un piano ballatoio, chiuso ad un lato con una vetrata scorrevole, per una volumetria complessiva di circa ottanta mc, e per un valore complessivo di oltre quarantamila Euro, poi sottoposto a sequestro. E sempre nella giornata odierna, in Palinuro di Centola, personale della Stazione Carabinieri di Centola Palinuro (agli ordini del Mar.A.s.UPS Giuseppe SANZONE), nel corso di predisposto servizio, dava esecuzione all’ordine di esecuzione per la carcerazione n. SIEP 52/2010, con sospensione, datato 28 ottobre 2010, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, nei confronti di un ottantenne residente a Palinuro, pregiudicato, poiché resosi responsabile di violazione dei sigilli continuata, commessa alla frazione Palinuro, del comune di Centola (SA), in data 21 ottobre 2010, a causa della quale fu tratto in arresto, dagli uomini della Benemerita, nella flagranza del predetto reato. Il provvedimento restrittivo è stato emesso a seguito di sentenza di condanna definitiva, alla pena di mesi sei di reclusione. Espletate le formalità dì rito, l’arrestato non veniva tradotto presso la Casa Circondariale di Vallo della Lucania, poiché ammesso a godere del beneficio della sospensione dell’esecuzione del predetto ordine.

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