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Che fine hanno fatto le spiagge di Agropoli?


La stagione estiva è ormai iniziata, ma lo scenario che Agropoli offre ai bagnanti è davvero sconfortante. Sembra si sia avviato un processo di regressione che appare irrefrenabile e che certamente avrà serie conseguenze sul piano turistico. Con il passare degli anni, l'appellativo con il quale la città era chiamata, “Perla del Cilento”, rischia di non essere più adeguato a descrivere un territorio che turisticamente offre ai visitatori davvero poco.La stagione estiva è ormai iniziata, ma lo scenario che Agropoli offre ai bagnanti è davvero sconfortante. Sembra si sia avviato un processo di regressione che appare irrefrenabile e che certamente avrà serie conseguenze sul piano turistico. Con il passare degli anni, l'appellativo con il quale la città era chiamata, “Perla del Cilento”, rischia di non essere più adeguato a descrivere un territorio che turisticamente offre ai visitatori davvero poco.

 

Il sindaco Alfieri invita alla calma sottolineando che con il tempo il turismo agropolese migliorerà e che l'amministrazione sta investendo in tal senso.

In realtà la sensazione è diversa e probabilmente, quando qualcuno deciderà di dedicarsi realmente allo sviluppo turistico, si sarà raggiunto un livello talmente basso che ci vorranno veramente anni per tornare a raggiungere non il top, ma almeno la sufficienza.

L'emblema di questo degrado è rappresentato dallo stato in cui versano i tratti di costa agropolesi. Attenzione: parliamo di coste utilizzando un termine generico perché, parlare di spiagge, risulterebbe realmente fuori luogo a causa di quanto tra poco diremo e illustreremo.

Ma come è possibile, si chiederà qualcuno, che Agropoli, città Bandiera Blu, offra davvero uno scenario per i bagnanti così sconfortante. La risposta è forse nelle dichiarazioni che il Ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo, ha rilasciato durante il programma di Rai1 “Porta a Porta”. In quell'occasione il ministro definì inattendibili le “Bandiere Blu” e mai come in questo momento viene da darleragione. Per la Presigiacomo, i criteri di assegnazioni delle Bandiere Blu sarebbero poco trasparenti poiché per partecipare basterebbe che le amministrazioni compilassero un questionario nel quale molti responsabili delle autorità balneari le sparerebbero grosse. Sulla stessa lunghezza d'onda Sebastiano Venneri vice-presidente di Legambiente che parla, per l'assegnazione delle Bandiere Blu, di auto-candidature da parte dei comuni.

Se ciò fosse vero, il vessillo consegnato dalla Fee, avrebbe un valore meramente simbolico. Ma tutto ciò è vero? Le Bandiera hanno realmente così poco valore? Ricordiamo che l'assegnazione si basa su alcuni criteri tra cui qualità delle acque, servizi offerti dai comuni e pulizia delle spiagge.

Se però la qualità delle acque agropolesi sarà certamente conforme ai parametri richieste, dubbi sorgono per quanto riguarda i servizi offerti e la pulizia delle spiagge. Soffermiamoci proprio su queste ultime e vediamo qual è la reale situazione:


San Marco:

L'amministrazione Alfieri, ha concretizzato quanto le precedenti amministrazioni avevano programmato: il ripascimento costiero in località San Marco. Una vera fortuna perché con il tempo la spiaggia del Lungomare era praticamente scomparsa erosa dal mare. Ora, grazie a quei lavori, il tratto sabbioso sta gradualmente estendendosi. Per questa zona, le prospettive sono buone. L'assessore al Turismo Mauro Inverso infatti, ha preannunciato che quanto prima, verrà trasportata della sabbia che servirà a completare l'opera di ripascimento. Insomma la spiaggia di San Marco, si prepara a divenire la migliore (o forse a restare l'unica) di Agropoli. Per anni snobbata da molti agropolesi a causa della vicinanza con la non pulitissima foce del fiume Testene, ora la si sta riscoprendo nonostante la qualità delle acque ancora non eccelle.


Il Porto e la “Montagna della vergogna”

Sulla spiagge del porto l'amministrazione ci ha messa una “X” da ormai molto tempo. Legambiente è pronta a fornire dati in base ai quali le acque della “Marina” risultavano balneabili fino a quando l'amministrazione non ha deciso di installare nella zona boe e gavitelli per l'attracco delle imbarcazioni. Da allora stop alla balneabilità di quelle acque e molti agropolesi e turisti sono stati costretti ad andare altrove. L'invito si è fatto ancora più insistente quando il sindaco Alfieri ha deciso di creare nella zona “La montagna della vergogna”. Una montagna addossata alla rupe fatta di alghe che si innalza per diversi metri. Un vero scempio per uno dei luoghi più belli della città. Di peggio non si poteva fare. Se Alfieri merita una lode per i tanti lavori pubblici iniziati, merita anche delle critiche per quest'opera, se così si può definire, che si poteva certamente evitare. Uno degli scorci più belli di Agropoli, il porto con la spiaggia della Marina e la rupe, fotografato da tanti turisti nel corso dell'anno, si è trasformato in uno spettacolo indecoroso. Eppure il primo cittadino più volte aveva affermato che il porto turistico sarebbe stato rivalutato. Ma se, come dice il detto, il buongiorno si vede dal mattino, allora non potremo certamente dormire sonni tranquilli.


Trentova, la spiaggia delle alghe e delle pietre:

E siamo giunti a Trentova, la spiaggia da sempre più ambita dagli agropolesi e dai turisti. Meglio immortalarla ora la splendida baia agropolese, perché tra qualche anno forse non ci sarà più. Il tratto sabbioso è diminuito a vista d'occhio, la spiaggia privata si è sensibilmente ridotta e i tratti liberi sono invasi da pietre e da alghe. Insomma della splendida spiaggia agropolese resta davvero poco. Se non si penserà ad un intervento immediato prima o poi la spiaggia diventerà solo un ricordo. La qualità delle acque certamente rimane, ma sulla qualità del tratto sabbioso c'è davvero molto da dire. L'amministrazione qui, è stata assente.


Lido Azzurro:

Il Lido Azzurro negli anni ha avuto un processo di trasformazione che l'ha portato quasi a scomparire. L'erosione costiera e la possibilità data dalle precedenti amministrazioni di costruire a ridosso della spiaggia, hanno portato una costante riduzione del tratto sabbioso. I lidi privati hanno difficoltà a istallare gli ombrelloni, del tratto libero non resta praticamente nulla se non un cumulo di pietre. Qui, le opere di ripascimento sono state progettate da tempo, i lavori devono soltanto iniziare e si spera comincino subito.


Insomma, questa breve panoramica delle spiagge agropolesi lascia davvero senza parole. Il dato che più preoccupa è che l'erosione ha ridotto eccessivamente i tratti sabbiosi. Dove la mano dell'uomo è intervenuta i risultati si vedono dove invece nulla è stato fatto il degrado regna sovrano. Ma dare alla natura tutte le colpe non sarebbe giusto. L'attuale amministrazione poco sta facendo. Sembra assurdo che un paese che vuol fare turismo, pulisca le spiagge soltanto a metà giugno. Tra l'altro dove pure le coste sono state pulite, la situazione non è certamente migliorata ne sono un esempio il porto per la situazione sopra descritta e Trentova dove i tratti di spiaggia libera sono ancora invasi dalle alghe e dalle pietre. Insomma viene proprio da chiedersi che fine hanno fatto le spiagge agropolesi? Tra qualche anno Agropoli rischia di divenire sole meta di passaggio verso le più ampie e pulite spiagge del sud del Cilento. Anche se il rammarico è tanto perché si poteva fare di più in una città che nulla ha da invidiare agli altri centri balneari della costiera cilentana.

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