Due artisti contemporanea, due Nazioni, due diversi modi di raffigurare il volto umano. Si aprirà venerdì 11 giugno nel suggestivo scenario del Castello dellabate a Castellabate la mostra di arte Ritrattando. Il percorso tematico è scandito da 50 opere che sono state realizzate da Per Engeseth, di Tønsberg (Norvergia), e Enzo Scola, di Santa Maria di Castellabate. Al vernissage in programma alle ore 19,30 saranno presenti il sindaco Costabile Maurano, lassessore alla cultura Paola Piccirillo e i due artisti. La mostra resterà allestita nel Castello dellabate fino al 24 giugno, con orari di apertura al pubblico 9-13 e 17-22.Liniziativa si inserisce in un percorso che vede il Comune di Castellabate inserito in un circuito internazionale per il turismo e larte. La municipalità cilentana è, infatti, spesso scelta da coppie provenienti da tutta Europa e dal continente americano che qui vengono a coronare il loro sogno di amore celebrando il matrimonio. La presenza sul territorio di artisti diversi stranieri favorisce, inoltre, la produzione di opere che hanno come tema Castellabate e fanno poi il giro del mondo. Illustre precedente è la mostra di Harald Winter che è stata esposta nella sede europea dellOnu a Ginevra lo scorso gennaio.
Per Engeseth, proveniente dalla città dei vichinghi Tønsberg, utilizza per i suoi quadri i colori pastello. Il risultato è unesplosione di luce e di vita, che contrassegna i volti fissati in espressioni efficaci, di gioia e tristezza, ma anche come rivelazione del carattere. Lungo il percorso espositivo i tratti scandinavi e i tratti cilentani si mescolano, fino a fondersi in una raffigurazione di eterna umanità. Lartista, che ha debuttato nel 1983 nel corso di Høstutstillingen, mostra autunnale dello Stato norvegese, ha al suo attivo numerose esposizioni italiane e collettive, tra cui la mostra regionale Østlandsutstillingen e gli eventi estivi della regione Vestfold. Da 14 anni ha scelto come suo buen retiro Santa Maria di Castellabate dove, nel periodo estivo, produce molte opere.
Enzo
Scola,
da anni attivo nel campo della pittura, esplora invece il colore inserendolo in
un contesto figurativo meta-temporale, ma nello stesso tempo cerca di liberarlo
e farlo dialogare con la forma, che si svela, allora, come depositaria di
insospettabili sorprese.