Cultura

Carnevale, significati e tradizioni

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Il carnevale è a tutti gli effetti una festa. Pur essendo nella visione collettiva individuata come ricorrenza pagana, in realtà gode di uno stretto rapporto con la tradizione cristiana ed è il significato stesso della parola a darci conferma: “carnem levare” eliminare la carne. L’ultimo giorno dedicato al carnevale – il martedì grasso – precede il “Mercoledì delle ceneri”, data in cui ha inizio la “Quaresima”. 

La contrapposizione dei due segmenti temporali è notevole e ben evidente nell’immaginario comune. Durante il periodo di Quaresima, la devozione cristiana ci invita ad un periodo di “astinenza” e “digiuno”, che oggi, spesso si traduce nel non mangiare carne in tutti i Venerdì che precedono la Pasqua. Anticamente, rigidi canoni morali impegnavano ad un ferreo rispetto di questa usanza, cibandosi nell’intero periodo solamente con alimenti essenziali come il pane e l’acqua. Per fronteggiare il periodo di astinenza, non solo a livello simbolico, il “martedì grasso” si traduceva in un ricco pasto, dove erano presenti svariate preparazioni che rispecchiavano le usanze di ogni luogo. Anche nel Cilento, è stato d’uso e lo è in parte ancora oggi, preparare la pasta fatta in casa in tal occasione. Spesso il banchetto si chiude con le preparazioni culinarie più dolci come le caratteristiche “chiacchiere”.

I tempi. Il primo giorno utile per il carnevale, nella maggioranza dei casi coincide con la festività di “Sant’Antonio Abate” che ricorre il 17 Gennaio e termina, come già ricordato, il Martedì che precede il “Mercoledì delle ceneri”.

La personificazione. Il carnevale è una festività mirata al sano divertimento e si manifesta con la tipicità dei travestimenti sottoforma di maschere. Nel Cilento “carnevale” assume le sembianze di “Carnuruvalo” o, in tempi onomastici più arcaici nella figura di “Vavo” identificato quasi come uno “straccione” e compagno della “Quarajesima” succinta dall’abito nero e recante tra le mani il fuso, strumento essenziale per la filatura. L’incontro delle due figure rappresenta la fine definitiva del vecchio anno e l’inizio del nuovo, contrapponendosi, ancora una volta, e così mostrando l’importanza dei loro rispettivi significati. È, dunque, riduttivo parlare del carnevale come evento quasi secondario, bensì bisogna analizzare i complessi legami che intercorrono nella consequenziale loro esistenza.   

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