Anche l'associazione Fare Verde Cilento si schiera contro il il progetto della Eni-Snam di far passare un metanodotto per il Basso Cilento e che sbucherebbe proprio nell’area protetta della foce del Bussento. Per questo l'associazione ambientalista ha aderito al comitato "Costa" che si oppone da tempo a questo progetto "che vedrebbe compromessi nel suo passaggio verso l’interno siti di importanza comunitaria e il taglio di migliaia di alberi: insomma una ferita difficilmente risanabile"."Come associazione ecologista - si legge in una nota di Fare Verde siamo convinti che per vincere questa battaglia bisogna essere uniti nel far sentire insieme la propria voce. Ebbene, l’area protetta del Bussento deve essere tutelata da qualsiasi operazione impattante che veda compromessi i valori naturalistici del luogo, patrimonio di tutti. Inoltre la foce del Bussento è ad estuario, quindi un “tipo di habitat naturale di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione”

Nel frattempo è passata per legge la gestione dei siti del Bussento al comune di Santa Marina e "pertanto - sottolinea Fare Verdeben fa l’amministrazione a difenderli da iniziative pericolose come il gasdotto, pensando a appropriati piani di gestione”.

Dunque, il comitato Costa, i cittadini, il comune di Santa Marina e altri comuni, le associazioni ecologiste come Codacons e Fare Verde sono decisamente contro la realizzazione del progetto della Eni-Snam . Fare Verde Cilento, in particolare, ha da tempo espresso con i suoi comunicati grande preoccupazione per il futuro dell’area protetta del Bussento. E’ pertanto in perfetta sintonia con la Comunità Montana Bussento-Lambro-Mingardo . “Va evitato – dichiara la Comunità – che la lotta contro il tubo della Snam serva solo ad impedire quell’intervento, sostituendolo con altri di speculazione edilizia”.