Politica

Agropoli, raccolte firme contro la privatizzazione dell'acqua


L’acqua non si vende. Questo lo slogan del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua che chiede un referendum abrogativo dell’art 23 bis (servizi pubblici locali di rilevanza economica) . Da luglio 2005 diverse realtà sociali hanno deciso di confrontarsi per rendere più incisive le lotte a difesa dell’acqua come bene comune. Cinque incontri itineranti tra il 2005 ed il 2006 che hanno toccato Cecina, Roma, Napoli, Firenze e Pescara consacrati nel I Forum italiano dei movimenti per l’acqua tenutosi a Roma tra il 10 ed il 12 Marzo 2006. I partecipanti erano tutti d’accordo sulla necessità di cambiare radicalmente l’attuale quadro normativo attraverso una proposta di legge d’iniziativa popolare: il referendum abrogativo. Il referendum pone tre quesiti: 1) fermare la privatizzazione dell’acqua; 2) aprire la strada della ripubblicizzazione; 3) eliminare i profitti del bene comune acqua. Gli obiettivi da perseguire sono la tutela della risorsa e della sua qualità, la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e la gestione dello stesso mediante strumenti di democrazia partecipativa. Il testo, che porta come titolo “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico”, approvato a Firenze tra il 2006 ed il 2007, è stato sottoposto alla discussione collettiva e definitivamente approvato nell’assemblea nazionale del 7 ottobre 2006 a Firenze e per i primi sei mesi del 2007 è stato al centro di una campagna nazionale di raccolta firme in tutto il Paese.

Anche Agropoli ha detto la sua. Sono stati allestiti, sabato 5 e domenica 6 giugno, nella piazza del centro cittadino banchetti per la raccolta delle firme contro la privatizzazione dell’acqua. Si sono alternati WWF, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista nella persona del suo segretario per Agropoli, Antonio De Conciliis, I Verdi, ed il partito Democratico sotto l’egida di Obiettivi comuni tutti insieme ai banchetti posti in piazza Vittorio Veneto per sensibilizzare i cittadini rispetto ad una questione nazionale. Aldo Romano, segretario SEL di Agropoli, propugna la necessità di partire dal basso e dare voce a chi non ne ha. Proprio quello che è accaduto stamani: la sig.ra Graziella Alfano residente ad Agropoli da sei anni, ma di origini napoletane, ha manifestato il suo pensiero: “Il problema di fondo è che in Italia si pensa solo a fare contro politica. Esiste solo una politica del sotterfugio. Ma qualcuno deve venir fuori che sia Antonio Di Pietro o chiunque che agisca in maniera costruttiva.” E’ preoccupata per il futuro dei suoi figli , si sente disarmata di fronte a prospettive di vita avvolte nella nebbia. Ilenia Negri

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