«La misura ormai è colma. Inizieremo nei prossimi giorni a raccogliere le firme per indire un referendum affinché il Cilento diventi autonomo dalla regione Campania». I propositi «scissionisti» partono da Agropoli dove i cittadini non hanno digerito la chiusura dell'ospedale cittadino ed ora sono pronti ad unirsi in un movimento separatista. La rimozione delle insegne del nosocomio, avvenuta ieri, ha rappresentato «l'ultimo scippo» ad un territorio che si è visto ancora una volta privato di un servizio essenziale. A finire sul banco degli imputati sono soprattutto i politici regionali accusati di un napolicentrismo che ha nella dismissione del presidio ospedaliero agropolese soltanto l'ultimo esempio. «Ormai appare evidente - spiegano dal neonato Movimento separatista cilentano - che il nostro territorio sia sempre più isolato. Il colmo è stato raggiunto proprio con la chiusura dell'ospedale che ha fatto traboccare il vaso e acuito i sentimenti, mai sopiti, di indipendenza del Cilento rispetto al mostro tentacolare e clientelare della regione Campania. Basti pensare a quanti disagi irrisolti avvertiamo nel territorio a sud della Regione, come la pessima condizione in cui versano alcune importanti vie di collegamento, le limitazioni dei trasporti su rotaie e il mancato rinnovo del Metrò del Mare che questa estate ha danneggiato considerevolmente il turismo delle aree costiere». «La regione Campania - accusano gli scissionisti - è troppo concentrata su Napoli e i comuni limitrofi che ovviamente costituiscono un importante bacino di voti». Di qui l'idea di raccogliere le firme necessarie per indire un referendum che modifichi la Costituzione e renda il Cilento una regione autonoma. Il nuovo territorio dovrebbe avere quali confini naturali le aree comprese tra Agropoli e Sapri lungo la costa, e il Vallo di Diano all'interno. Nessuna idea, però, di unirsi alla Basilicata, come ispirato da altri comitati: essa, pur essendo considerata una «regione storicamente amica», risulta culturalmente diversa dal Cilento che ha le prerogative per essere un'area territoriale indipendente. Primo obiettivo del neonato movimento sarà quello di «sensibilizzare la popolazione sull'opportunità di affrancarsi dal mostro Campania che fatalmente Napoli, con il suo vasto comprensorio, manipola a proprio piacimento», e per questo i promotori stanno studiando delle iniziative civili da adottare per avviare le procedure di distacco. «Stiamo pensando di boicottare le prossime elezioni regionali ed effettuare dei sondaggi per poter testare il malcontento reale della popolazione cilentana». Il Movimento separatista ha già raccolto centinaia di adesioni in poche ore e tramite internet sta rapidamente diffondendo le sue idee a tutto il comprensorio. «La scissione - si legge in alcuni post sui social network - rappresenta l'unica occasione per un consono sviluppo della nostra terra». «La Campania sta lentamente morendo – si legge in un altro post – e rischia di trascinarsi dietro anche un'area felice come il Cilento».