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Agropoli: la stazione cambia nome, scompare Castellabate


Da stazione di “Agropoli - Castellabate” a stazione di “Agropoli”, la denominazione che include la nota municipalità costiera, presente fin dagli anni Trenta, è scomparsa improvvisamente dalle tabelle affisse presso la sede dello scalo ferroviario di Agropoli. Ma il Comune di Castellabate non ci sta e incarica un legale di diffidare e, quindi, fare causa a Trenitalia per ottenere il ripristino dell’antica denominazione. Con delibera di Giunta comunale l’amministrazione guidata dal sindaco Costabile Maurano ha deciso di intraprendere l’azione legale, dopo mesi di infruttuosi contatti epistolari ai fini di una composizione bonaria della vertenza, incaricando l’avvocato Adriano Tortora. La soppressione di parte della denominazione è avvenuta, infatti, arbitrariamente e illegittimamente nel corso del 2005, senza tener conto delle ragioni storico-culturali ed economiche che 80 anni prima hanno condotto alla sua istituzione. La dicitura “Agropoli-Castellabate” fu, infatti, voluta e ottenuta con apposita autorizzazione ministeriale e in seguito a un provvedimento dell’allora podestà, nel lontano 1931, da Giovambattista Forziati, direttore generale delle Nuove costruzioni ferroviarie, che intravide nel binomio “Agropoli-Castellabate” uno strumento per lo sviluppo del comprensorio, grazie al potere di attrazione turistica delle nota località di Castellabate che già all’epoca vantava pregevoli strutture alberghiere ed extralberghiere. Già nel novembre del 2005 il primo cittadino di Castellabate aveva rappresentato alla dirigenza generale di Trenitalia spa che sulla cartellonistica installata nella stazione ferroviaria era scomparsa la denominazione “Agropoli-Castellabate”, sostituita con la sola scritta “Agropoli”. La segnalazione, assegnata per competenza alla Direzione comunicazione di mercato e alla Direzione movimento terminali viaggiatori e merci, però ha avuto solo in parte riscontro. Rfi (Rete ferroviaria italiana) spa, infatti, ha ripristinato solo uno dei tanti cartelli presenti nello scalo ferroviario. Il 14 marzo 2007 è seguita un’altra messa in mora da parte del Comune per il ripristino della mancante cartellonistica. E con lettera dell’11 maggio 2007 Rfi ha comunicato che “non si era verificata alcuna intenzionale soppressione dei cartelli e che si è trattato di uno spiacevole inconveniente”. Ora, l’imminente stagione estiva rende improrogabile la sostituzione dei cartelli al fine di non trarre in inganni i numerosi turisti e non arrecare ulteriori danni al Comune. Di qui la diffida notificata lo scorso 14 maggio dal legale Adriano Tortora a Rete ferroviaria italiana spa. L’inadempienza che si protrae ad oggi apre la strada ad agire giudizialmente per ottenere l’adempimento di quanto richiesto e il risarcimento dei danni.

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