Duro attacco dell'opposizione consiliare di Agropoli all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Alfieri. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio, al Segretario Generale, al Responsabile dell'ufficio di ragioneria, al Collegio dei Revisori dei Conti, al Sindaco e ai membri del Consiglio Comunale, i consiglieri di minoranza Malandrino, Pesca, Domini, Andreiuolo e Serra esprimono serie perplessità verso il bilancio preventivo 2010 approvato nel corso dell'ultimo consiglio comunale e manifestano le ragioni del proprio voto negativo.
"E' abbastanza paradossale - afferma la minoranza - parlare di bilancio preventivo quando i primi sei mesi dell'anno sono già passati.
La mancanza di programmazione unita ad una situazione economica estremamente difficile non ha consentito a quest'Amministrazione di approvare il bilancio in tempi più consoni. Certamente la verità è che al terzo anno di amministrazione le casse del comune di Agropoli vivono una crisi profonda e l'Amministrazione porterà a sue scuse una serie di problemi tecnici del tutto inesistenti".
Inoltre, fanno notare i consiglieri Malandrino, Pesca, Domini, Serra e Andreiulo, "nella delibera di proposta al bilancio non è presente la Tarsu (tassazione sui rifiuti) ciò è dovuto al trasferimento di questa tassazione ed i relativi costi all'Unione dei Comuni dell'Alto Cilento. Siamo del parere che non riuscendo come Ente a quadrare la partita economica nel bilancio comunale la stessa viene trasferita in altre sedi. E' importante ricordare che proprio la spesa per i rifiuti nel corso del 2009 ha costretto l'amministrazione comunale a molte variazioni di bilancio con un aumento della spesa reale rispetto a quella prevista di molte centinaia di migliaia di euro.
Precisiamo inoltre che nei tre anni di amministrazione Alfieri la tassazione dei rifiutiè aumentata di circa il 60%".
La situazione critica dei bilanci comunali, fa sapere la minoranza rischia di portare alla dismissione di parte del patrimonio del Comune, cosa questa - attaccano i consiglieri - mai accaduta nella storia repubblicana dell'ente. Esempio pratico è la situazione della farmacia comunale per la quale più volte l'amministrazione ha annunciato di voler procedere alla vendita.
Ma se da un lato l'amministrazione pensa a "svendere il proprio patrimonio per fare quadrare i conti", dall'altro, secondo l'opposizione continuano gli sperperi: "l'Agropoli stu, presenta un indebitamento da brivido senza nessuna capacità di controllo da parte dell'Ente (vedi relazione collegio dei revisori dei conti inviata alla Corte dei Conti), e della quale, ad oggi, ancora non si conosce la sede legale, che possa consentire ai Consiglieri Comunali la verifica degli atti deliberati".
"Per le motivazioni esposte - conclude il documento della minoranza - non si può essere a favore del bilancio redatto da Questa Amministrazione che in solo tre anni di governo ha concretamente indebitato, a nostro avviso, in modo esagerato le casse dell'Ente, che altro non sono se non le tasche dei cittadini agropolesi, i quali in un futuro prossimo saranno costretti a ripianare i tanti debiti assunti. Ciò risulta reale ed accertabile evidenziando due dati: l'indebitamento del comune di Agropoli al 31/12/2006 era di circa 6milioni di euro mentre al 31/12/2009 risulta essere di circa 16 milioni di euro , senza tener conto dell'operazione castello dove vi sono altri milioni di euro di spese previste, e tralasciando l'allegra gestione dell'Agropoli Servizi che in pochi anni ha già aumentato considerevolmente il costo del servizio di manutenzione del comune senza alcun beneficio concreto".