Attualita'

Agropoli: in un libro la storia del Carnevale


L’editore Ernesto Apicella ha pubblicato il primo volume della serie dedicata alla storia del Carnevale agropolese. Un lavoro editoriale molto interessante, che commenta una delle pagine più belle della vita di Agropoli dei bei tempi che furono, fino ad arrivare alla realtà contemporanea.segnava la fine dei festeggiamenti, allorché quando dopo bagordi, baccanali e immense abbuffate, accompagnate da abbondanti libagioni, si diceva l’addio al carnevale bruciandone su una pira il simbolo rappresentato da un fantoccio. In epoche remote tutto ciò rappresentava una forma di esorcismo e in virtù del suo antico significato, si soleva distruggere con il fuoco gli spiriti maligni e le cattive presenze. Tutto ciò è documentato in uno dei tantissimi reperti fotografici pubblicati nel volume reperito dall’editore insieme a tante altre fotografie d’epoca appartenenti agli archivi familiari e privati e che immortalano appunto momenti dei festeggiamenti del Carnevale di Agropoli fin dalla sua prima Sagra ufficiale avvenuta nel lontano 1968. Ma è evidente che anche i decenni precedenti hanno visto lo svolgimento della festa, a cui partecipavano gruppi o singole persone, che spontaneamente, seppur non all’ombra di un’organizzazione ufficiale, davano il proprio contributo affinché i festeggiamenti avessero avuto luogo. Per i più avanti negli anni appare arduo sfogliare le pagine del volume non senza provare pizzico di nostalgia di tempi quando “bastavano pochi stracci per essere contenti” come dice l’autore stesso nell’introduzione dell’opera. Ed è assolutamente meraviglioso avvertire attraverso le documentazioni fotografiche lo spirito goliardico e schietto di tanti e tanti agropolesi alle prese con i travestimenti più stravaganti e bizzarri, i carri allegorici e le coreografie a cui partecipavano tantissime persone e di tutte le età. Ecco i pirati del carro Rione Marina, (anno 1968), poi il gruppo della Nazionale di Calcio “Destinazione Messico (1970) e poi ancora “I Senatori Romani” (anno 1965) e l’elegante gruppo del Bar degli Sportivi, anno 1968, interamente dedicato alla figura di Napoleone Bonaparte . Questi e tantissimi altri gruppi e carri allegorici costruiti con tanta passione e dedizione. Nel volume è dato risalto anche alle manifestazioni ormai cadute nel dimenticatoio come la famosa “Corrida di Carnevale”, dove improvvisati artisti si cimentavano nell’esibizione di brani musicali, facendo divertire le platee, sempre gremite di un pubblico festoso, accorso in massa per applaudire o fischiare i concorrenti sul palco. Un occhio di riguardo è stato dedicato anche ai personaggi carismatici che negli anni addietro hanno rappresentato e rappresentano ancora l’anima del Carnevale Agropolese: il mitico Franchino Miglino, (sempre prodigo di trovate anche quando non è periodo…) il dinamico Achille Galzerano, (Mast’Achille il ciabattino) Francesco Orlando (il famoso Capo Orlando), per non tacere infine di Domenico Vessicchio detto “Tituccio” o “u Tranese” per le sue origini di Atrani e del piccolo ma nello stesso grande Gladinoro Iorio. Queste sono solo alcune chicche presenti nella prima edizione che rientra una collana editoriale tutta dedicata al Carnevale Agropolese, dalle sue origini fino ai giorni nostri. Il primo volume è disponibile presso tutte le edicole e le librerie di Agropoli al prezzo promozionale di € 15,00. Da non perdere assolutamente per il suo elevato contenuto editoriale e divulgativo, inerente ad una celebrazione annuale che fin dalla notte dei tempi è stata vissuta con passione dalle masse, diventando parte integrante del tessuto sociale della nostra terra, come d’altra parte lo è ancora in tantissime località di tutto il mondo. Vincenzo D’Andrea

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