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Agropoli: ecco chi saranno i prossimi candidati a sindaco

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Agropoli. Con l'annuncio della candidatura di Franco Alfieri al consiglio regionale della Campania, un'era politica s'appresta a chiudersi ed un'altra è pronta ad aprirsi, non senza malinconie. Ad oggi, però, sono tanti gli interrogativi in città e soprattutto sarà necessario capire se il nuovo corso sarà all'insegna della continuità oppure no.

 La parziale uscita di scena dell'attuale sindaco può dare il via a risvolti inaspettati e tutte le forze in campo, che nelle precedenti consultazioni hanno alzato bandiera bianca prima ancora dell'apertura delle urne, sono legittimate a sperare di poter prendere il controllo della città. Insomma le prossime saranno le prime vere elezioni comunali ad Agropoli dopo sette anni di “immobilismo politico” in cui la città ha dato completa fiducia al sindaco Alfieri riconoscendogli un plebiscito di voti, impedendo però la “nascita” di nuovi personaggi politici che potessero avere la stessa caratura (in termini di carisma e forza politica) dell'attuale primo cittadino. Quale sarà allora lo scenario del dopo Alfieri?

Il centrosinistra (ovvero il PD considerata l'assenza di altri partiti), sembra essere avvantaggiato nella lotta per la successione. Ma saprà resistere ai dissidi interni? Innegabile che vi siano ormai due correnti di pensiero: da un lato il vicesindaco Adamo Coppola, già designato da tempo da Alfieri come prossimo sindaco, dall'altro l'assessore Eugenio Benevento, critico con il numero due di palazzo di città e forte dell'appoggio dell'assessore Massimo La Porta, da tempo in rotta di collisione con l'amministrazione comunale. Coppola si sente legittimato ad essere il successore di Alfieri per il grande attivismo all'interno del Partito Democratico e per l'appoggio concreto dato a palazzo di città in questi anni al primo cittadino. Benevento, invece, rivendica una fedeltà ad Alfieri e al centrosinistra più che decennale e che gli ha permesso di essere il rappresentante della sinistra agropolese più volte consecutivamente in giunta comunale (tre). Ma gli elettori come vedono questa lotta? Il dibattito è già iniziato: la bilancia, per ora, pende da una parte o dall'altra più per simpatie o antipatie del personaggio che per le sue idee politiche, considerato che Alfieri in questi anni ha oscurato tutti gli altri esponenti politici, incapaci di far emergere all'esterno le loro idee. Coppola ha vicino il partito, Benevento può contare su un gruppo di agropolesi veraci. Alla fine potrebbero essere fattori esterni a condizionare la scelta. Il PD, però, spera e cercherà di ricucire lo strappo.

In questo contesto, come si muoveranno gli altri schieramenti? Il centrodestra continua la sua fase di letargo dalla quale rischia di svegliarsi soltanto alla vigilia della presentazione delle liste. Qualcuno parla di una candidatura di Giovanni Basile per Forza Italia, l'avvocato agropolese messosi in evidenza durante la lotta per l'ospedale. L'avvicinamento ad un partito, però, rischierebbe di bruciare un personaggio che si è sempre mostrato autonomo e critico verso la politica. Probabile, quindi, che se decida di scendere in campo Basile scelga di schierarsi con una lista civica. Magari il nome scelto potrebbe essere Camelot, la denominazione dell'associazione che lui presiede e che ha come motto “dalla parte degli ultimi”. In effetti Basile in questi anni dalla parte degli ultimi c'è stato, non mancando di pubblicizzare le sue attività e mettersi in evidenza E proprio la ricerca di visibilità rappresenta la critica che qualcuno gli muove: in occasione della lotta per l'ospedale, ad esempio, gli viene imputato di non aver saputo unire varie forze, ma al contrario di averle allontanate, secondo i più cattivi per timore di perdere la leadership che si era creato. I più critici, poi, sottolineano che Basile sta effettivamente dalla parte degli ultimi, ma non di tutti, soltanto di quelli che gli assicurano maggiore visibilità, snobbando altri. Tornando al centrodestra, invece, la possibilità è che si risvegli il solito duo Malandrino-Pesca, affiancato dalla new entry Agostino Abate, attualmente in quota UDC (lo stesso partito in cui si candidò anche Emilio Malandrino all'ultima tornata elettorale) e critico con l'amministrazione durante questo suo mandato, a detta di qualcuno per esser stato lasciato senza deleghe. Da vedere cosa farà il gruppo di "Fratelli d'Italia", che ha come esponenti di spicco Mario Capo e Pasquale Di Luccio.

In questa bagarre rischia di non sfigurare il Movimento 5 Stelle, anch'esso pronto a scendere in campo. Il gruppo che fa capo a Beppe Grillo, in alcune fasi della vita politica degli ultimi anni è stato bravo a rappresentare l'unica forma di opposizione cittadina. Ma il difficile arriva proprio con la scelta di un candidato sindaco che, oltre a criticare l'attuale governo cittadino, sarà costretto a stilare un programma e a fare delle proposte che ad oggi non sono arrivate se si esclude quella di realizzare una Marina Verde al porto, sostituendo alghe e sabbia con l'erba. Il sistema di individuazione del candidato ideale potrebbe avvenire, come ci ha abbituato il Movimento, tramite un referendum on line. Tra i più quotati c'è il portavoce Consolato Caccamo, ma il nome a sorpesa potrebbe essere quello dell'ex PRC e PD Pippo Vano, avvicinatosi al gruppo pentastellato negli ultimi tempi. Non è escluso un nome a sorpresa, magari una donna.

Insomma lo scenario appare molto variegato, il dibattito inizia ad animarsi: la campagna elettorale è già iniziata.  

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