Cronaca

Agropoli: è guerra tra i gruppi rom


Scoppia la guerra tra i gruppi rom presenti sul territorio di Agropoli. Sono durate fino al tardo pomeriggio di ieri le indagini da parte della Compagnia dei Carabinieri di Agropoli, agli ordini del Capitano Giorgio Borrelli, per fare chiarezza su una mega rissa che ha visto coinvolte una decina di persone appartenenti ad alcune famiglie rom che risiedono nel centro cilentano. Solo per un caso non si è sfiorata la tragedia con una donna che è rimasta leggermente ferita da un coltello. Sono state fermate, dai Carabinieri, nove persone coinvolte nella baraonda. Per sei di loro, tutti facenti parte della parte della famiglia Marotta (Fiore, Antonina, Guerino, Silvana che è la donna ferita con arma da taglio, Gerardo e Isabella), sono scattate la manette e ora si trovano agli arresti domiciliari. Altri tre minorenni – P.C., V.M. e V.C, - sono stati denunciati a piede libero. Tutti dovranno rispondere dell’accusa di lesioni personali pluriaggravate. Poco chiaro il movente che ha scatenato la furibonda lite, ma che probabilmente potrebbe essere di natura economica o addirittura di controllo del territorio. Da quella che è stata una prima ricostruzione dei fatti ad essere coinvolte nella rissa sono state tre famiglie di rom, con alcuni esponenti già noti alle forze dell’ordine. A contrapporsi, da una parte, la famiglia Marotta insieme ai Cesarulo e dall’altra i Dolce. Già un primo scontro è stato registrato nella prima mattinata di ieri. Alcuni di loro, infatti, hanno avuto un duro confronto nei pressi del centro di Agropoli. Probabilmente frenati anche dal luogo pubblico la questione è stata rinviata. Ma solo per poco. La vendetta si è consumata qualche ora più tardi. Uno dei due gruppi rivali, infatti, ha messo in scena una vera e propria spedizione punitiva decidendo di regolare i conti direttamente al domicilio gli avversari. Poco dopo le 11, quindi, alcuni di loro hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione dove risiede la famiglia Dolce che si trova nella zona periferica di Madonna del Carmine. Botte da orbi, è volato di tutto e qualcuno ha pensato bene di utilizzare anche dei coltelli. La colluttazione, molto violenta, ha visto coinvolte una decina di persone tra uomini e donne che non si sono risparmiati nel confronto, mentre l’abitazione è stata presto devastata. La mega rissa è durata per diversi minuti prima dell’arrivo dei Carabinieri di Agropoli che hanno dovuto faticare non poco per sedare gli animi e riportare la calma. Immediatamente è scattato il fermo per coloro che sono rimasti coinvolti. Per alcuni di questi, tra l’altro, è stato inevitabile far ricorso alle cure mediche presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Agropoli. Almeno quattro persone, infatti, sono state medicate dal personale del nosocomio agropolese, mentre Silvana Marotta, in particolare, è risultata ferita, in modo non grave, da una lama di un coltello. Anche all’interno del Pronto Soccorso gli animi dei contendenti erano ancora caldi. Smentita, invece, la voce che voleva una delle persone ferite trasferita a Vallo della Lucania per motivi di ordine pubblico e per la paura di ulteriori rivalse dei suoi avversari. Nel pomeriggio, quindi, nella sede della Compagnia dei Carabinieri di Agropoli sono andati avanti incessantemente gli interrogatori delle persone fermate attraverso i quali sarà possibile conoscere realmente la causa scatenante della furibonda rissa terminata, fortunatamente, senza gravi conseguenze. Sul territorio agropolese, a parte casi di microcriminalità, è il primo episodio di un certo rilievo che vede coinvolti alcuni esponenti rom dopo l’aggressione, avvenuta tre anni fa, da parte di alcuni di loro nei confronti dell’allora Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Agropoli Giuseppe Genovese. Era la sera del 9 maggio 2003 e Genovese, in borghese, intervenne per difendere una donna scippata da un rom. Immediata scattò la rappresaglia della famiglia del ladro con una violenta aggressione allo stesso Genovese. Le settimane successive Agropoli fu letteralmente presidiato dai militari dell’arma alla ricerca degli aggressori. Da allora la città agropolese non ha vissuto particolari momenti di tensione fino all’episodio di ieri mattina. Giuseppe Feo

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