E' stata un'articolata attività di indagine quella che ha portato all'applicazione di 13 misure cautelari la notte scorsa. Lo si evince dall'ordinanza del GIP Carla Di Filippo che permette di scoprire spacciatori, luoghi di smercio delle sostanze stupefacenti e assuntori. Le indagini sono partite nella primavera del 2012, iniziate a seguito di alcune dichiarazioni rese ai carabinieri di Agropoli da uno degli accusati. Da quel 13 marzo sono cominciate le indagini che hanno posto sotto i riflettori degli inquirenti ben 26 persone, il doppio rispetto a quelle sottoposte a misure cautelari (per gli altri 13 per i quali il PM pure aveva chiesto l'applicazione di misure cautelari, il GIP ha risposto negativamente).
Fondamentali sono state le numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali si scopre il traffico di droga da Napoli (dove gli stupefacenti venivano acquistati) al Cilento (dove venivano rivenduti), ma anche tentativi di furti organizzati per ottenere contanti, minacce alle quali gli assuntori erano sottoposti affinché ripianassero i loro debiti e anche singolari metodi per occultare la droga. Nelle oltre 200 pagine dell'ordinanza del Gip, ad esempio, uno degli indagati racconta di aver nascosto la droga in un accendino (metodo che gli ha consentito di superare una perquisizione), e di essere in procinto di acquistare lattine di coca cola a doppio fondo per poter tranquillamente spacciare in pubblico senza essere scoperto.
A capo di questo gruppo di persone, secondo gli inquirenti, c'era Alessandro Romano, già arrestato nel 2006 a seguito di un'operazione condotta dalla Guardia di Finanza. Il Romano (al quale è stato sequestrato anche un'attività commerciale in via Piave) svolgeva questa sua attività servendosi di altre persone: Chiara Donnabbella, Andrea Grimaldi, Alessio Graziano Cuoco, Giuseppe Carillo, Gerardo Manzo, Bruno Marotta, Rosario Russo, tutti spacciatori secondo le forze dell'ordine. Chiara Donnabella insieme alla sorella, al Grimaldi e al Cuoco, stando al comunicato dei Carabinieri, erano inoltre soliti approvvigionarsi di stupefacenti nel napoletano, occultando la sostanza nell'auto o addosso alle ragazze per rendere più difficoltosi i controlli. Cirillo, Manzo, Marotta e Russo, poi, erano i materiali esecutori delle vicende criminose nonché vere e proprie “braccia operative” del Romano.
Al termine dell'attività di controllo eseguita ieri notte i carabinieri hanno rinvenuto 273 semi di canapa indiana, 6 grammi di haschish, 0,5 di cocaina, 0,3 di Marijuana, 4 bilancini di precisione, 3 coltellini per tagliare la sostanza, 5 pasticche di extasy e materiale utilizzato per la coltivazione della canapa.
Ma intanto la città si divide. A chi plaude all'azione delle forze dell'ordine, si contrappone chi denuncia “troppo rumore per nulla”, evidenziando che la giustizia sarebbe stata troppo indulgente.