Sport

Agropoli, bilancio di una stagione


Sofferta e sospirata ma alla fine è arrivata. Ci sono voluti i playout per portare a casa la salvezza e salvare la categoria. Che non sarebbe stato un campionato difficile lo si sapeva all’inizio, che sarebbe stato questo l’epilogo non se l’aspettava nessuno. L’Agropoli del precampionato prometteva fuochi d’artificio ma al massimo si è visto qualche tric trac. 

La costruzione dell’organico iniziale sembrava impeccabile e di ottima qualità, l’errore, non ci sarebbe  neanche bisogno di ripeterlo, è stata la scelta di Salvatore Nastri sulla carta talentuoso ma incapace di gestire la pressione e lo spogliatoio. Con Nastri è arrivato Barone e i suoi errori si sono fatti sentire per tutta la stagione. Il fuggi fuggi dei calciatori a Dicembre non faceva presagire nulla di promettente, ed è qui che la società è stata perfetta. Prima è arrivato il mea culpa e poi il secondo allestimento di organico. Gli acquisti del mercato di riparazione hanno fatto la differenza. In difesa Ruggieri ha preso il posto di Calabuig riuscendo a fare meglio dell’argentino diventando vera e propria icona della salvezza con la sua grinta e determinazione messa in campo sfida dopo sfida. Centrocampo rifondato con il ritorno di Formidabile, altra stagione impeccabile la sua, e gli arrivi di Giraldi e Ottonello. In attacco Mallardo finalmente ha ripreso a fare quello che sa fare meglio, i gol. Alla fine chiuderà in doppia cifra nonostante l’infortunio. Ragosta è stata la ciliegina sulla torta del reparto offensivo. Logico è che tutti gli acquisti non sarebbero serviti a niente se la scelta del tecnico non fosse stata  impeccabile. Franco Dellisanti ha saputo amalgamare la rosa ma soprattutto ha portato ordine e disciplina che poco si erano visti nella prima parte di stagione. Ce ne sarebbero tanti altri da elogiare, da Capozzi portiere promesso ai grandi palcoscenici a Montano, Altobello  e capitan Parisi. Come è logico che sia, anche considerando che la salvezza è arrivata solo ai playout, non tutti hanno brillato. Un nome su tutti è quello di D’Attilio, le sue capacità restano enormi ma per giocare a calcio non servono solo quelle, ci vuole anche la testa e l’under di Castel San Lorenzo a tratti l’ha smarrita. L’età è dalla sua parte e di certo sarà capace di tornare il calciatore della passata stagione. Ultimi della lista ma non per importanza i tifosi, loro non si sono salvati ma hanno vinto il campionato. Per gli amanti delle statistiche sono più di diecimila i chilometri fatti al seguito della squadra, diecimila chilometri d’amore si dice in gergo. Purtroppo per loro spesso sono stati chilometri di sofferenza e delusione. Adesso è tempo di riposarsi ma non troppo, presto bisognerà tornare al lavoro per preparare la stagione futura. In più c’è l’incognita societaria con Cerrutti che per un anno intero ha tenuto sulle spine la città di Agropoli. Lunedì sera alle ore 21 sarà lui stesso probabilmente a chiarire la situazione ed il proprio futuro.

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