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Agropoli, allarme Lido Azzurro. Ortolani: confermate le previsioni

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Il Lido Azzurro "è un vero e proprio laboratorio da montorare". E' quanto afferma il professore Franco Ortolani, docente dell'Università Federico II di Napoli, che interviene ancora una volta sulla situazione in cui versa il tratto costiero di Agropoli. 

Il giorno 20 marzo - spiega - è stato effettuato un sopralluogo nella zona interessata dall’intervento di difesa costiera al fine di monitorare le modificazioni della morfologia emersa e sommersa dopo alcuni mesi che sono state realizzate le barriere emerse". "Si tratta di un intervento originale come difesa costiera - dice il docente - per cui è interessante verificare quale sarà l’impatto definitivo sulla morfologia costiera rispetto alle previsioni elaborate nel dicembre 2014 (vedi figura B) nella quale con il giallo trasparente sono individuate le aree che si prevedeva sarebbero state interessate da accumulo di sedimenti e con la linea rossa punteggiata il tratto di spiaggia nella quale si sarebbe concentrata l’erosione".

"Come si può verificare - evidenzia Ortolani - le facili previsioni si stanno rivelando corrette. Circa metà del tratto di spiaggia che doveva essere protetto dalle originali barriere è stato esposto ad una maggiore erosione.
L’immagine C evidenzia la parte maggiormente interessata da accumulo di sedimenti che in parte hanno causato un vistoso rinascimento emerso e sommerso. Ospiti non graditi sono rappresentati dalle alghe che iniziano ad entrare in decomposizione emanando un cattivo odore. In riva destra del Testene è ancora presente uno scarico fognario funzionante (immagine 2) mentre presso la foce si sono accumulati sedimenti prevalentemente grossolani (immagine 1) che saranno asportati dalla prossima piena fluviale e trasportati in acque profonde per cui avverrà la loro dispersione irreversibile. L’immagine 3 illustra la parte centrale della spiaggia gravemente in erosione; l’immagine 4 evidenzia ancora il tratto in erosione fino al manufatto del Lido Azzurro. 
Il tratto verso il costone si presenta uguale ai precedenti rilievi mentre nella spiaggia Licina sembra che si stiano accumulando sedimenti".

"Mancano circa 3 mesi alla stagione balneare e si verificheranno ancora altre modificazioni specialmente se si avranno nuove mareggiate", spiega il professore Ortolani. "L’area in esame è un vero e proprio laboratorio, e come già fatto in precedenza, consiglio di nuovo l’Amministrazione di effettuare un sistematico monitoraggio con adeguati rilievi dell’area emersa e sommersa specialmente attorno alle barriere. Il controllo della qualità dell’acqua è di strategica importanza". Infine un monito: "E’ evidente che per l’apertura della stagione balneare occorrerà intervenire per rendere presentabile la spiaggia la cui “protezione” è costata alcuni milioni di euro".

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