Politica

Agropoli: Parisi attacca: "Il Pd si è piegato al ricatto di Alfieri"


Tre mesi di sospensione dal P.D. per l'esponente del circolo di Agropoli Carmine Parisi. La decisione è arrivata dalla Commissione di Garanzia del partito lo scorso 4 Ottobre, a seguito di una richiesta giunta da parte del segretario del circolo agropolese Alberto Sorrentino. Secondo una nota di quest'ultimo infatti, la condotta di Carmine Parisi, unita a quella di Antonio Domini, sarebbe stata particolarmente grave poiché ledeva "l'attività politica e la dignità stessa del partito". La commissione di garanzia del PD, ne decretava dunque la sospensione mentre, per Antonio Domini, si prendeva atto della decisione del circolo agropolese, di non rinnovare il tesseramento poiché l'ex sindaco, si era rifiutato di aderire al gruppo consiliare. Le decisioni della commissione di garanzia naturalmente, non sono passate inosservate provocando al contrario l'ira di Parisi pronto a puntare l'indice contro il sindaco di Agropoli Franco Alfieri."Il Pd salernitano si è piegato al ricatto di Alfieri" sentenzia Parisi. "Vista l’indifendibilità politica di alcune scelte della sua amministrazione le hanno provate tutte, dalle minacce alle querele, dalle ingiurie ai tesseramenti falsi, pur di sopraffare chi si batte per la trasparenza e per la legalità ad Agropoli. Ma non avendo raggiunto il loro scopo sono andati oltre. Ed è così che sono nati questi sedicenti provvedimenti disciplinari. Sono quasi due anni che Alfieri pretende l’espulsione di coloro che non vivono il Partito Democratico come un’associazione di cortigiani… e per rafforzare queste richieste le ha sempre corredate dall’avvertimento che avrebbe abbandonato il Pd se ciò non fosse stato fatto. Alla fine - dice Carmine Parisi - qualcuno ha davvero creduto che questa sarebbe stata una perdita per il centro-sinistra… ed ha eseguito. Per questo ci sono stati comminati questi provvedimenti disciplinari che il Partito ha solitamente riservato solo agli inquisiti per gravi reati o a coloro che hanno intascato tangenti. Ma come si può nel Pd salernitano ritenere che ad arrecare danno al partito è chi osserva che molti dei consiglieri comunali di quest’amministrazione sono in realtà i costruttori locali? Perché siamo noi a dover essere allontanati quando denunciamo che per più di un anno due membri della commissione integrata edilizia del comune altri non erano che le mogli dei costruttori? Non sono, questi, palesi conflitti d’interesse? Non sono, quelle contro la cementificazione del territorio, le battaglie che proprio il Pd avrebbe dovuto condurre? Ritengo - afferma ancora Parisi - sia una vergogna che qualcuno nel Partito democratico possa ritenere di non dover consegnare la tessera ad Antonio Domini, che la sinistra di Agropoli l'ha costruita e portata per la prima volta ad amministrare, per consegnarla invece a chi nel partito ci sta per ragioni ben diverse da quelle ideologiche. Il Partito democratico in cui credo deve essere faro della legalità e della tutela dell’ambiente. Mi duole dirlo ma tutto ciò che ad Agropoli non è. La mia speranza però è che quest’ennesimo atto di prepotenza possa risvegliare le coscienze di tanti che si sono stancati di dover sopportare il comportamento di un sindaco che considera il partito una propria dépendance… La rete della solidarità messa in moto dai tanti Giovani democratici che da tutt'Italia ci stanno manifestando il loro dissenso verso questi scellerati provvedimenti ci fa capire però che non è affatto tutto il Pd ad essere schiacciato su queste posizioni autoritarie. Da ciò l'augurio - conclude Carmine Parisi - che tutte le persone libere di Agropoli possano unirsi per contrastare questi metodi di gestione della cosa pubblica che di sinistra non hanno davvero nulla.

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