Il 24 ottobre, alle ore 17, a Vallo della Lucania, sarà presentato ufficialmente il format “Giornate del Patrimonio cilentano“, ideato e curato dal professor Aniello Amato. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di avviare una riflessione approfondita sul vasto Patrimonio cilentano, adottando una prospettiva interdisciplinare che integri studi provenienti da diversi ambiti umanistici, tra cui Sociologia, Dialettologia, Antropologia, Storia e Archeologia.
L’evento inaugurale, che si terrà presso il Palazzo della Cultura, coinciderà con l’apertura della Mostra d’Arte intitolata “Volti, borghi e paesaggi del Cilento“.
Anche questa esposizione è stata ideata e curata da Aniello Amato. L’iniziativa è stata resa possibile grazie a un avviso pubblico del Comune di Vallo della Lucania, aperto a tutti coloro che desiderano raccontare il territorio cilentano attraverso le arti figurative e la fotografia. Una scelta, quella del curatore, volta a non effettuare una selezione delle opere, rendendo l’evento volutamente “democratico e partecipato”.
All’interno della cornice principale, si svilupperà una “Mostra nella Mostra“, diretta dalla nota giornalista Marisa Russo e intitolata “Messaggi e simboli del principale albero del Cilento, l’Ulivo, che piange l’assenza della pace“. La giornalista Marisa Russo interverrà nel corso della serata per discutere di questa esposizione dal forte carattere simbolista sull’ulivo, oltre che per offrire la sua visione sulla mostra curata da Amato e, in generale, sui “problemi e le visioni future nel Cilento”.
La serata proseguirà con un momento di ricordo in onore di Giovanni Bianco, a cura di Franco Formisano e Lidia Ametrano. Seguirà un dibattito sul Patrimonio cilentano, al quale prenderanno parte diversi studiosi: il dialettologo e storico Aniello Amato, l’antropologo Luigi Leuzzi, il sociologo Pasquale Martucci e Giusi Del Giudice, direttrice del Polo Museale di Moio della Civitella. Le serate saranno presentate dal presidente dell’associazione giovanile KAIRÒS, Angelo Cortazzo, e moderate dalla scrittrice Antonella Casaburi.
Il format “Giornate del Patrimonio Cilentano” mira a sostenere i settori culturali e creativi, rientrando negli obiettivi dell’articolo 3 del programma “Europa creativa 2021-2027”, relativo alla salvaguardia, allo sviluppo e alla promozione della diversità culturale e linguistica dell’UE e del patrimonio culturale.
L’intenzione primaria è quella di riscoprire la storia locale, la gastronomia, l’antropologia, la fitoterapia e l’archeologia, valorizzando il “potente mezzo delle lingue locali, la massima espressione dell’identità di un popolo”. Un focus particolare è dedicato ai dialetti cilentani, considerati i più complessi a livello strutturale dell’intera Campania, in quanto si discostano dal modello napoletano e presentano, in particolare nel Basso Cilento, sistemi vocalici misti e di difficile classificazione.
Gli appuntamenti si articoleranno in: Giornate di Studio, presentazioni di materiali sul Cilento, serate incluse nel Festival dei Dialetti Cilentani (caratterizzate da canti, balli, musiche, poesie e sketch teatrali in dialetto locale), mostre artistiche e di artigianato e visite guidate. Il progetto si avvale della collaborazione di diversi enti e associazioni, tra cui il Comune di Vallo della Lucania, la Comunità montana “Gelbison e Cervati” e l’associazione Kairòs. L’icona del format è un quadro di Mario Romano, che raffigura la mietitura nelle campagne cilentane con in primo piano un bambino intento alla lettura.
Le “Giornate del Patrimonio cilentano” proseguiranno anche nei giorni seguenti. Sabato 25 ottobre, sempre a partire dalle ore 17, è in programma un reading di poesie in dialetto e in italiano, aperto alla partecipazione del pubblico.
Domenica 26 ottobre, con inizio alle ore 17, la rassegna si concluderà con una serata teatrale che vedrà compagnie amatoriali cilentane mettere in scena sketch e monologhi. L’ultima giornata segnerà anche la chiusura della Mostra artistica sul Cilento.