Un evento storico per la comunità cattolica e per il mondo digitale: San Carlo Acutis, il giovane laico milanese ma con radici nel Cilento, morto a soli 15 anni e già proclamato santo, viene celebrato per la prima volta domani, 12 ottobre, giorno della sua memoria liturgica. Questa data, che segna l’anniversario della sua nascita al Cielo, assume quest’anno un significato speciale, essendo la prima celebrazione dopo la sua recente canonizzazione avvenuta il 7 settembre 2025 in Piazza San Pietro.
Le celebrazioni si estendono in tutta Italia, e anche la cittadina di Sapri, in provincia di Salerno, si unisce al giubilo per l’arrivo del culto del “patrono di internet” nella Cappella “Immacolata” del P.O. dell’Immacolata.
La comunità di fedeli, guidata dal cappellano don Pasquale Pellegrino, ha preparato un solenne Triduo per onorare il giovane Santo. I giorni di preparazione, iniziati giovedì 9 ottobre con la Santa Messa, sono proseguiti venerdì 10 con l’Adorazione Eucaristica e la successiva Messa, e si concludono oggi, sabato 11 ottobre, con la Santa Messa delle ore 9:00.
Un elemento centrale della preparazione è stato il Santo Rosario: come da locandina, mezz’ora prima di tutte le celebrazioni i fedeli si sono riuniti per la preghiera mariana, riprendendo la celebre frase attribuita a Carlo Acutis: “Dopo la Santa Eucaristia, il Santo Rosario è l’arma più potente per combattere il Demonio”. Una testimonianza del profondo legame del giovane con l’Eucaristia e Maria.
Il momento culminante dei festeggiamenti sarà domani, domenica 12 ottobre, con la solenne Festa di San Carlo Acutis.
Alle ore 9:00, è prevista la Santa Messa, che sarà presieduta da Don Simone Gentile. Un momento di grande intensità spirituale sarà il successivo bacio della Reliquia, un gesto di venerazione che permetterà ai fedeli di Sapri di avvicinarsi in modo tangibile alla memoria e all’intercessione del Santo.
San Carlo Acutis, beatificato nel 2020 e canonizzato quest’anno, è diventato un faro di speranza e un modello di santità per le nuove generazioni, dimostrando che la fede può fiorire anche nell’era digitale. La sua vita, breve ma intensa, è un inno alla gioia cristiana e un invito a usare i moderni strumenti di comunicazione per diffondere il Vangelo.