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Agropoli, “Mi ha salvato la vita”: il racconto di Antonio Pisciottano e il grazie al chirurgo Giovanni Cammarota

Un gesto di riconoscenza profonda, quello di Antonio Pisciottano, un giovane di Agropoli, che ha voluto pubblicamente ringraziare il dottore Giovanni Cammarota, medico chirurgo del Presidio Ospedaliero di Vallo della Lucania, per avergli letteralmente salvato la vita in un momento drammatico.

La vicenda risale allo scorso settembre, quando Antonio, dopo un piccolo intervento chirurgico in una struttura del Napoletano, è stato colpito da una grave emorragia interna poche ore dopo essere rientrato a casa.

Il trasporto d’urgenza e l’intervento salvavita a Vallo della Lucania

Mi sentivo pieno dentro, come se il mio corpo stesse cedendo. Non riuscivo nemmeno a muovermi… e in pochi istanti mi sono ritrovato pieno di sangue fino ai piedi”. In preda alla disperazione, i familiari hanno richiesto immediatamente l’ambulanza.

Pisciottano è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Vallo della Lucania in codice rosso, con un livello di emoglobina drasticamente basso, a “cinque”. La situazione era critica: “Avevo perso tantissimo sangue, e sapevo che la mia vita era appesa a un filo”.

La competenza e l’umanità del dottor Cammarota

Ad attenderlo presso il presidio cilentano c’era il dottor Giovanni Cammarota, medico chirurgo, che Antonio Pisciottano ha definito un vero e proprio “angelo in camice bianco”. Di fronte all’emergenza, il chirurgo ha agito con rapidità e professionalità, annullando gli altri interventi in programma per correre immediatamente in sala operatoria.

La situazione era complessa anche a causa della recente anestesia, ma il medico non ha esitato. L’intervento, durato circa un’ora e mezza, si è rivelato estremamente delicato, con la necessità di intubare il paziente e inserire la linea per le trasfusioni direttamente dalla giugulare.

“Con una precisione incredibile e una calma che trasmetteva sicurezza” il dottore ha affrontato i momenti più critici, nonostante le “speranze di sopravvivere fossero davvero poche”.

L’origine dell’emorragia e la ripresa

Dopo essersi risvegliato “distrutto ma vivo”, il giovane ha appreso la causa del dramma: “durante l’intervento del giorno prima, era stata perforata un’arteria, provocando la grave emorragia interna che mi ha quasi portato via”. Pisciottano ha ricevuto otto sacche di sangue e ha trascorso otto giorni di ricovero difficili.

Nonostante il dolore e l’ansia, il paziente ha voluto sottolineare l’eccellenza e la dedizione riscontrate nel reparto di Vallo della Lucania, citando la caposala, gli infermieri e gli OSS. Il ringraziamento più profondo è rivolto al dottor Cammarota, che è stato “sempre disponibile e cortese, pronto ad aiutarmi con pazienza e dedizione”, anche nelle settimane successive.

Un messaggio di fiducia nella sanità pubblica

A distanza di un mese, Antonio Pisciottano sta ancora affrontando la ripresa, ma il suo cuore è “pieno di riconoscenza”.

La sua lettera aperta non è solo un ringraziamento personale, ma un messaggio di speranza e fiducia verso la sanità pubblica e i suoi professionisti. La storia evidenzia come la competenza e l’umanità del dottor Cammarota, medico già noto e apprezzato per queste qualità, siano state determinanti.

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