L’annosa questione del Punto Nascita dell’ospedale “Immacolata” di Sapri sembra sia arrivata a una svolta positiva per i cittadini del Golfo di Policastro e del Basso Cilento. È stata infatti presentata dalla Regione Campania al Ministero di competenza la richiesta di deroga per mantenere aperto il Punto Nascita di Sapri, insieme a quelli di Sessa Aurunca e Piedimonte Matese. Una richiesta che fa ben sperare le partorienti e le gestanti del territorio che, insieme agli amministratori e al Comitato di Lotta, da mesi combattono per il proprio diritto alla salute.
Le dichiarazioni
“Le novità che abbiamo portato all’attenzione di tutti i presenti questa sera, nel corso di questo incontro, arrivate direttamente dal Direttore generale dell’Asl Salerno Gennaro Sosto, sono la presentazione della richiesta di deroga per il Punto Nascita di Sapri ma anche di Sessa Aurunca e Piedimonte Matese – ha affermato il presidente del Comitato di Lotta Luciano De Geronimo –. Nel periodo precedente c’è stato un rimpallo di responsabilità tra Governo e Regione Campania. Un tritacarne nel quale eravamo finiti anche noi, con le nostre partorienti costrette a partorire a Lagonegro. Una situazione davvero sconcertante.
La chiusura del Punto Nascita di Sapri
Nei giorni scorsi, inoltre, il Comitato di Lotta, il Sindaco di Sapri e i Sindaci del Distretto Sanitario 71 hanno avviato anche l’iter per il ricorso al Tar avverso la delibera di giunta regionale che stabiliva la chiusura del Punto Nascita di Sapri. Nel frattempo abbiamo ricevuto dal Direttore generale Sosto questa bella novità, ovvero la richiesta di deroga. Per noi la questione del Punto Nascita rimane sempre primaria”.