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Casatellabate, rete idrica colabrodo: Consac replica alle accuse

"Il ripetersi continuo di rotture evidenzia l’obsolescenza della rete stessa che necessiterebbe una sostanziale sostituzione"

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 3 Novembre 2020
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Gennaro Maione

CASTELLABATE. La Consac, società che gestisce il servizio idrico a Castellabate, replica alle accuse del consigliere comunale di minoranza Luigi Maurano che aveva evidenziato una serie di criticità sul territorio relativo a perdite diffuse e ad altri disservizi (leggi qui). Lo stesso Maurano invocava sanzioni nei confronti della società che però ribatte punto per punto alle accuse, a cominciare dalle perdite in località Casale, a ridosso del cimitero.

“Va puntualizzato innanzitutto che la linea è privata; nonostante ciò, la stessa fu già riparata mesi addietro – spiega il presidente di Consac Gennaro Maione – Una nuova perdita è stata segnalata in data 12 ottobre scorso e si stava definendo con l’assessore Costabile Nicoletti una sostituzione dell’intero tratto (non di competenza di questo ente). Ad ogni modo, la riparazione è stata effettuata in data 28 ottobre”.

La società interviene anche in merito a quello che è stato definito il “muro che piange”. Il riferimento è a una perdita che oramai insiste dal mese di gennaio di quest’anno all’ingresso del centro storico. “Essendo localizzata in zona non riparabile (dietro un muro di competenza della Provincia) è stato ipotizzato di decentrare il percorso della tubazione in data 21 gennaio 2020. In data 5 febbraio 2020 è stato chiesto alla Provincia il permesso autorizzativo. A oggi, nonostante il lungo lasso di tempo, manca l’autorizzazione. Malgrado ciò il materiale è stato già acquistato e il lavoro è stato già appaltato (pur non essendo di nostra diretta competenza)”, precisa Maione.

Dalla Consac, poi, sottolineano che “il ripetersi continuo di rotture localizzate in vari punti della rete comunale evidenzia l’obsolescenza della rete stessa, di cui necessiterebbe una sostanziale sostituzione”.

“Vorrei poi chiarire che gli investimenti per la ristrutturazione della rete idrica spettano all’ente proprietario di reti ed infrastrutture e non al soggetto gestore, a cui competono esclusivamente gli interventi di manutenzione ordinaria, ovvero le riparazioni – osserva Maione – Per quanto riguarda gli interventi, ne sono stati eseguiti, nel 2019, 246 di manutenzione ordinaria su reti e infrastrutture dei comparti acquedotto, fognatura e depurazione, per complessivi 149.179,25 euro. A questi vanno sommati quelli propedeutici all’assunzione del servizio (2018) di circa 154.000 euro (270 interventi) come da convenzione stipulata tra Comune, Consac e Ato. In più sono stati spesi 100.000 euro per la messa in sicurezza degli impianti idrici e altri 50.000 circa per l’efficientamento dell’impianto di sollevamento Maroccia (settore idropotabile). Per quanto riguarda, inoltre, la manutenzione straordinaria tra il 2018 e il 2020 (fino a maggio) sono stati eseguiti, sempre sul territorio comunale, 557 interventi per un importo di circa 581.000 euro. Di questi, poco più di 400.000 euro per interventi di miglioramento impiantistico e manutenzione straordinaria. Il resto, 178.000 euro per smaltimento fanghi proveniente da impianti di depurazione”.

Il presidente di Consac, Maione, torna anche su una vecchia polemica, quella sulle tariffe: “le stesse sono predisposte secondo le prescrizioni Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambienti) ed applicate previa approvazione della medesima dopo un primo step autorizzativo compiuto dall’Autorità d’Ambito. Coprono i costi di gestione sotto un’ottica regolatoria e gli investimenti di cui al punto precedente. Non sono le tariffe applicate da Consac a dover stupire, ma il mancato adeguamento delle stesse, dagli anni ’90, da parte del gestore precedente”, conclude il presidente della società.

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