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Incendi boschivi nel Parco: task force dei carabinieri

Regole severe per chi causa incendi e controlli rigidi delle forze dell'ordine

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 5 Luglio 2019
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In concomitanza della stagione estiva, con l’innalzamento delle temperature, la riduzione delle precipitazioni ed il consequenziale essiccamento della vegetazione arborea ed arbustiva, si ripropone il rischio degli incendi boschivi. La provincia di Salerno, in particolare, ha un consistente patrimonio boschivo che si estende per una superficie di 230.419 ettari pari al 52% dell’intera superficie boscata della regione Campania (che si estende per 445.274 ettari).

La provincia salernitana è un’area storicamente problematica sotto il profilo degli eventi di incendio boschivo, in particolar modo nelle aree ricadenti all’interno del Parco Nazionale del Cilento e dell’agro sarnese, quest’ultima area, per altro, interessata negli anni passati da disastrosi fenomeni di dissesto idrogeologico. Gli incendi interessano principalmente formazioni boschive a macchia mediterranea, uliveti e boschi cedui misti. Le evidenze fisiche e quelle info-investigative relative agli eventi registrati negli ultimi cinque anni evidenziano che ben il 67% degli incendi ha origine dolosa.

Il 13 giugno scorso la Giunta della Regione Campania ha emanato il Decreto n. 51 con il quale rende noto lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi su tutto il territorio regionale per il periodo 15 giugno/30 settembre 2019. Il decreto contempla, fra gli altri, il divieto assoluto di abbruciamento dei residui vegetali e forestali punito con sanzione amministrativa fino a 500 euro. Nelle aree e nei periodi a rischio di incendio boschivo sono inoltre vietate tutte le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio con sanzioni a fino 10.329,00 euro.

L’Arma dei Carabinieri vede impegnate le sue articolazioni territoriali ed i militari della specialità forestale nella prevenzione e repressione dei reati di incendio boschivo con l’attivazione di uno specifico dispositivo di controllo. Il dispositivo è modellato sull’analisi del rischio e della serialità degli eventi e prevede zone a maggior impatto nelle quali sono organizzati specifici servizi di vigilanza preventiva con l’impiego di un maggior numero di militari e l’installazione di dispositivi  di videosorveglianza. Il dispositivo coinvolge le articolazioni regionali della Protezione Civile preposte alla lotta AIB e le associazioni di volontariato che hanno sottoscritto protocolli d’intesa con il Comando Generale dell’Arma, attribuendo l’indirizzo ed il coordinamento delle attività alle pattuglie dei Comandi Carabinieri Forestale.

Fondamentale nell’azione di contrasto del fenomeno e nella repressione del reato di incendio boschivo è la tempestività e puntualità delle comunicazioni, oltre che la partecipazione della società civile a cui è rivolto l’invito ed il ringraziamento per la collaborazione che presterà alle istituzioni attraverso i numeri di pronto intervento 112, 1515 e 800449911 (Regione Campania).

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