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E’ tempo di asparagi: in alcune località necessario un tesserino per raccoglierli

Non in tutte le località è possibile raccoglierli liberamente

A cura di Katiuscia Stio Pubblicato il 2 Aprile 2019
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È tempo di asparagi. Gli asparagi selvatici ( Asparagus acutifolius) appartengono alla famiglia delle Liliaceae, la stessa degli asparagi comuni (asparagus officinalis). Crescono nei prati incolti, nelle radure e nelle zone boschive fino a 1300 metri. Molto diffusi nell’Italia centromeridionale, sono presenti quasi ovunque nella nostra penisola, ad eccezione di Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino.

A causa dell’azione scellerata e irrispettosa di alcuni raccoglitori di asparagi, che hanno ripetutamente danneggiato la pianta madre, in alcune regioni italiane la raccolta di questi ortaggi è stata regolamentata sia per quanto riguarda il periodo consentito che per la quantità massima prelevabile. In particolare, le regioni di Veneto, Toscana e Sicilia hanno emanato dei regolamenti per disciplinare nel dettaglio la raccolta di asparagi selvatici. In alcuni comuni della penisola è necessario addirittura il rilascio di un apposito tesserino. Come nel caso di Roscigno. Il sindaco Pino Palmieri ha ricordato che la raccolta è consentita ai residenti muniti di apposito tesserino gratuito e non residenti con tesserino a pagamento. “Il nostro territorio deve essere tutelato e rispettato. Non accettiamo chi viene a Roscigno per depredarci”, ha spiegato il primo cittadino.

Prima di cimentarsi nella raccolta degli asparagi selvatici, quindi, è importante accertarsi dell’esistenza o meno di regolamenti specifici nella propria zona di residenza, onde evitare di incorrere in possibili sanzioni. Una volta a conoscenza di tutti gli eventuali vincoli del caso, si potrà passeggiare nei campi, o avventurarsi nei boschi e nella macchia, unendo il piacere della ricerca a quello impagabile del contatto con la natura. Il periodo della raccolta degli asparagi ;selvatici va da fine marzo fino a giugno.

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