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Sapri, boom di partecipanti al corso di formazione sulla violenza di genere

Oltre una cinquantina gli iscritti

A cura di Comunicato Stampa Pubblicato il 18 Gennaio 2019
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SAPRI. Ha preso il via a Sapri il primo corso di formazione sulla violenza di genere organizzato dal Centro Antiviolenza Iris – sportello Pierangela, dalla fondazione “Con il Sud” e dal Piano di Zona S9. Oltre una cinquantina gli iscritti: assistenti sociali, insegnanti, avvocati, volontari dei centri anti violenza, carabinieri, agenti di Polizia Municipale ma anche giornalisti e amministratori comunali.

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“Tali figure – hanno spiegato gli organizzatori – potranno sviluppare le proprie competenze sia per aiutare le donne a prendere consapevolezza del maltrattamento, sia per aiutare gli uomini che agiscono con violenza a trovare comportamenti alternativi”. Ad aprire il corso è stato l’intervento del sindaco di Sapri Antonio Gentile che ha ringraziato tutti i partecipanti “per la sensibilità dimostrata” e per “l’impegno e per la passione che metteranno in campo per prevenire, su tutto il territorio, episodi di violenza sulle donne”. Il corso, che rientra nell’ambito del Progetto S.A.R.A. (Sostegno Antiviolenza Rete Attiva), è gestito dalle docenti dell’associazione “Differenza Donna” di Roma, che da trent’anni si occupa di contrasto alla violenza di genere.

“Per fermare il dilagante fenomeno della violenza di genere – ha spiegato Gianfranca Di Luca, la coordinatrice del Piano di Zona S9 – occorre fornire nuovi strumenti e più approfondite conoscenze a coloro che, a vario titolo, si occupano per lavoro o per impegno volontario delle vittime o degli artefici. Tutti – ha aggiunto la Di Luca – devono essere messi in condizione di poter conoscere strumenti idonei a contrastare gli atti di violenza sulle donne nelle loro molteplici forme”.

Sulla stessa linea l’intervento del consigliere comunale delegato alle Politiche sociali Agostino Agostini. “Si tratta di una valida opportunità per gli addetti ai lavori ma anche per i cittadini che desiderano prendere coscienza di un fenomeno purtroppo solo parzialmente emerso e di fronte al quale l’ opinione pubblica, nonostante rassicuranti proclami, ancora non riesce a compattarsi facendo fronte comune. L’ emancipazione da queste barbarie – ha concluso Agostini – passa anche attraverso iniziative come queste che hanno il pregio di arricchire il capitale sociale del nostro amato territorio”.

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