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Sala Consilina: Paladino attacca i partiti sulla vicenda del carcere

A cura di Erminio Cioffi Pubblicato il 4 Febbraio 2018
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“PD, Forza Italia e Movimento 5 Stelle non hanno fatto nulla per salvarlo”

Sala Consilina – Approfittare della campagna elettorale in corso per cercare di ottenere degli impegni seri da parte dei candidati per arrivare alla riapertura della casa circondariale di Sala Consilina. E’ questo l’appello che l’avvocato Angelo Paladino, Presidente della sezione valdianese dell’Unione Giuristi Cattolici e componente della Camera Penale, ha rivolto all’amministrazione comunale ed all’Ordine degli avvocati di Lagonegro per evitare che il provvedimento di chiusura della casa circondariale possa diventare definitivo. La chiusura è stata disposta alla fine del 2015 dal Ministero della Giustizia e da allora il circondario del Tribunale di Lagonegro, il terzo in Italia per ampiezza di territorio, si è ritrovato senza un istituto penitenziario e conseguenza di ciò sono stati una serie di problemi che hanno finito per colpire non solo gli addetti ai lavori, magistrati ed avvocati, ma anche i detenuti ed i loro familiari. “Il Ministero di Giustizia – ha spiegato l’avvocato Paladino – con una sua nota ha detto chiaramente che non è sostenibile economicamente pensare alla riapertura del carcere di Chiaromonte o di Lagonegro, entrambi in provincia di Potenza. Il carcere di Lagonegro si trova inoltre su un territorio in frana e ci vorrebbe una spesa di oltre 6 milioni di euro, invece per Chiaromonte ci vorrebbe una spesa superiore a un milione di Euro”. Paladino sostiene che i principi di territorialità di prossimità della struttura carceraria “devono essere rispettati e, se la politica vuole, questi principi vegono rispettati. I detenuti devono stare quanto più vicini alle famiglie di origine e poter stare costantemente in contatto con il proprio avvocato. E’ assurdo che ci sia un tribunale che non ha un carcere circondariale”. Il presidente dei Giuristi Cattolici non risparmia una stoccata ai partiti politici perchè “fino ad oggi – sottolinea – nessun partito si è occupato di questo problema, nulla ha fatto il PD, nulla ha fatto Forza Italia e nulla ha fatto il Movimento 5 Stelle. I candidati dei nostri collegi se vogliono i nostri voti il 4 marzo devono impegnarsi seriamente e concretamente per ottenere la revoca del decreto di chiusura”. Per Paladino le strade da seguire restano soltanto due: “o quella di una nuova struttura o una ristrutturazione del carcere di Sala Consilina che è quello che più facilmente può essere ampliato per ospitare 51 detenuti e con una spesa di poche centinaia di migliaia di euro”.

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