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Profughi ospitati in una struttura periferica, è polemica: “integrazione impossibile”

Sinistra Italiana interviene dopo la protesta dei migranti

A cura di Redazione Infocilento Pubblicato il 5 Agosto 2017
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Sinistra Italiana interviene dopo la protesta dei migranti

InfoCilento - Canale 79

Ha destato non poche polemiche la decisione di alcuni profughi ospiti di un centro d’accoglienza di protestare perché il loro centro era troppo periferico. Diversi i commenti polemici verso l’azione intrapresa dagli immigrati, eppure vi è chi li difende. Il segretario provinciale di Sinistra Italia Rosita Gigantino, infatti, ha evidenziato come il centro sia una una posizione tale da “Negare l’integrazione”.

Nei giorni scorsi la Gigantino con alcuni attivisti si è recata sul posto per capire meglio la situazione. «Abbiamo constatato che la struttura, che accoglie i migranti da più di nove mesi, si trova a più di dieci chilomentri dalla prima frazione del comune, Zuppino (che conta “ben” 50 abitanti) ed a circa 20 km dal centro di Sicignano» spiega il segretario. «Nel corso del tragitto che abbiamo percorso in auto per raggiungere il centro, abbiamo incontrato molti ospiti che tornavano a piedi lungo i tornanti. Segno evidente che anche la rete dei trasporti pubblici è pressocché assente». Nel centro, spiega Gigantino, «ci sono ragazzi fuggiti da guerra, persecuzioni su base etnica e miseria e, parlando con loro, emerge la voglia di autodeterminarsi, e la frustrazione, perché da novembre 2016 cercano di ottenere dei documenti provvisori che consentirebbero loro di lavorare e magari raggiungere i familiari in altri paesi d’Europa». Purtroppo però «lo stallo burocratico e la difficoltà a raggiungere altri centri, sono la causa della protesta portata avanti negli scorsi giorni».

Per questo motivo, spiega la Gigantino «chi li dipinge come ingrati ed ostili alla popolazione locale, come l’onorevole Cirielli, lo fa solo per soffiare sul fuoco dell’intolleranza razziale, a mero tornaconto elettorale. Non sono parassiti, vogliono solo capire a che punto sono le loro pratiche e che fine hanno fatto i documenti che servono loro per andare via e cercare lavoro». Per questo conclude il segretario «torneremo a Sicignano e negli altri Cas della provincia, per fermare chi gioca alla guerra fra poveri e di aiutare queste persone ».

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