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La Città di Eboli onora la memoria di Vincenzo Giudice, Medaglia d’Oro al Valor Militare, con una cerimonia solenne

La cerimonia si è tenuta questa mattina in Piazza della Repubblica

A cura di Silvana Scocozza
Pubblicato il 16 Settembre 2025
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La città di Eboli ha risposto presente alla cerimonia solenne organizzata dalla Guardia di Finanza e dall’Amministrazione comunale per ricordare e rendere omaggio alla memoria del Maresciallo Maggiore Vincenzo Giudice, Medaglia d’Oro al Valor Militare.

La cerimonia

Alla presenza delle più alte cariche civili e militari, insieme agli alunni della scuola Giudice, questa mattina nella centralissima Piazza della Repubblica si è rinnovato uno degli appuntamenti istituzionali più sentiti, con la deposizione di una corona d’alloro al monumento eretto in memoria di Vincenzo Giudice. Accanto al sindaco di Eboli, Mario Conte, e ai massimi rappresentanti interforze, erano presenti anche la signora Fernanda Giudice, nipote del Maresciallo e portatrice della Medaglia d’Oro, e i genitori del finanziere di mare Daniele Zoccola, Medaglia d’Oro al Valor Civile.

Tra le bandierine al vento e l’intonazione del silenzio militare, l’emozione in Piazza della Repubblica si è rinnovata ancora una volta.

La storia

Il 16 settembre di 81 anni fa, a Bergiola Foscalina (MS), veniva trucidato il Maresciallo Maggiore della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice, Medaglia d’Oro al Valor Militare. Nato ad Eboli il 24 marzo 1891, reduce della Prima Guerra Mondiale, era Comandante della Brigata Costiera di Carrara.

Il 16 settembre 1944, a pochi chilometri da Carrara, fu ucciso un militare tedesco. Immediatamente scattò la rappresaglia delle SS al comando del Maggiore Walter Reder e dei fascisti della Brigata Nera “Mai Morti”, che radunarono numerosi civili — anziani, donne e bambini — tra cui la moglie e i figli di Giudice, nella scuola elementare per ucciderli. Giudice si offrì di prendere il posto dei civili catturati, ma i nazisti rifiutarono la proposta perché si trattava di un militare. Il Maresciallo si tolse la giubba, dichiarandosi civile, ma il suo tentativo fu vano: venne immediatamente fucilato. L’eccidio fu poi portato a termine: gli ostaggi chiusi nella scuola vennero uccisi, l’edificio dato alle fiamme e i cadaveri vilipesi. I morti furono 72. Ogni anno, la città di Eboli ricorda il sacrificio del suo eroe.

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