Un episodio di una crudeltà verso gli animali si è verificato tra San Gregorio Magno e Campagna. Un cane, sottratto alla sua famiglia a San Gregorio Magno, è stato ritrovato dopo due settimane a Campagna, in uno stato di profonda sofferenza. L’animale, oltre ad essere stato strappato ai suoi affetti, presentava una grave ferita causata da un colpo di arma da fuoco.
Dopo un tempestivo intervento veterinario, le sue condizioni di salute sono ora stabili, ma l’evento ha lasciato un segno indelebile.
La voce di chi non perdona: l’appello sui social
A dare voce all’indignazione per l’accaduto è stato il nipote del proprietario, che ha affidato ai social media un messaggio potente e commovente. Nel suo appello, l’uomo non ha risparmiato parole per esprimere il proprio dolore e la rabbia per il gesto vile.
“Ciò che ha subito e ciò che abbiamo vissuto tutti noi che gli vogliamo bene non potrà essere dimenticato”, ha dichiarato. Rivolgendosi direttamente ai responsabili, ha chiesto: “Perché? Qual è stata la motivazione? Cosa vi ha spinto a strappare un animale dal suo ambiente, dai suoi affetti, dalla sua famiglia per poi ridurlo in quello stato?”.
La sua presa di posizione è un chiaro monito contro ogni forma di maltrattamento. “Io non vi perdono”, ha affermato con fermezza. “Non perdono chi maltratta, abbandona, ferisce o abusa di animali. Non perdono chi si diverte a spezzare vite innocenti e indifese”.
Gli animali non sono oggetti
Il nipote ha proseguito il suo messaggio con un accorato appello, sottolineando il valore intrinseco degli animali. “Smettetela di trattare gli animali come oggetti. Gli animali sono anime pure, che meritano rispetto, amore e protezione”, ha scritto.
L’appello si conclude con un monito per l’intera comunità: “La coscienza di un paese si misura da come tratta i più deboli. E noi campagnesi abbiamo un cuore grande ma c’è qualcuno che non ha questi privilegi”. Queste parole rappresentano una riflessione cruciale sul ruolo della società nella protezione degli animali e sulla responsabilità di ciascuno.