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Un passo verso la verità: al via il processo per l’omicidio di Angelo Vassallo

Inizia il processo per l'omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. Cinque imputati a Salerno per un delitto che dopo 15 anni cerca ancora giustizia

A cura di Ernesto Rocco
Pubblicato il 16 Settembre 2025
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Tribunale di Salerno

Si apre oggi un capitolo cruciale per il caso dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso 15 anni fa. L’udienza preliminare, fissata per le 9 di oggi, 16 settembre, presso il tribunale di Salerno, rappresenta un momento importante nella ricerca di giustizia per la morte del primo cittadino, noto come il “sindaco pescatore”.

Gli imputati e le accuse

Cinque persone sono state rinviate a giudizio in questo processo. Tra gli accusati figurano il colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo e il brigadiere Lazzaro Cioffi, suo stretto collaboratore.

L’elenco include anche l’imprenditore di Scafati Giuseppe Cipriano, insieme ai boss Romolo Ridosso e Giovanni Cafiero. Le accuse a loro carico, a vario titolo, sono di concorso in omicidio con metodo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti. Sebbene il processo sia finalmente iniziato, l’identità dell’esecutore materiale dell’omicidio rimane ancora sconosciuta, con le indagini che proseguono. L’arma del delitto non è mai stata ritrovata e le carte relative all’inchiesta sono rimaste secretate per lungo tempo.

Le parti civili e la richiesta di giustizia

Diverse associazioni hanno già espresso l’intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento. Tra queste, l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), presieduta da Manfredi, l’ASMEL (Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali) e la Fondazione Pol.i.s., istituita dalla Regione Campania a sostegno delle vittime innocenti di reati. Anche l’Associazione Antiracket-Antiusura “Emergenza Legalità” di Salerno sarà presente. Un appello significativo è stato lanciato da Dario Vassallo, fratello della vittima, che ha più volte sollecitato la costituzione di parte civile da parte dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri, sottolineando la necessità di un impegno istituzionale diretto per fare luce su questa tragica vicenda.

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