Roccadaspide in festa per i cento anni di nonna Emmanuela Pazzanese.
Nata il 25 luglio 1925 proprio a Roccadaspide, nonna Emmanuela è la primogenita di una famiglia numerosa,
composta da sei figli: Michele, Edvigia, Alfredo, Francesco e Domenico, che ha contribuito a crescere con dedizione e spirito di sacrificio. Di questi Alfredo e Francesco ancora in vita.
Chi è nonna Emmanuela
“Essere la prima figlia, in un’epoca segnata da difficoltà economiche e da un tessuto sociale fragile,
significava assumersi fin da piccola responsabilità: aiutare in casa, badare ai più piccoli,
sostenere i genitori.
E lei, con la forza che l’ha sempre contraddistinta, lo ha fatto senza mai lamentarsi.
Ha sposato Antonio Iuliano in giovane età e insieme hanno costruito
una famiglia solida e laboriosa” ha raccontato commosso il nipote, Loredano.
Antonio è venuto a mancare oltre 25 anni fa, lasciando Emmanuela vedova, ma mai sola: la sua
grande famiglia l’ha sempre inondata di affetto.
Hanno avuto tre figli: Maddalena, Sinforosa e Luigi che a loro volta le hanno regalato una discendenza numerosa.
Emmanuela è nonna di sei nipoti: Moretta; Daniela, Antonella, Sonia, Antonio e Loredano
e bisnonna di ben dieci pronipoti Sara, Giovanna, Valentina, Chiara, Marica, Gabriele, Sinforosa
Anna, Simone, Emanuele e Silvia.
“La storia di nonna Emmanuela non è solo una lunga lista di nomi, figli, nipoti è la storia di una bracciante agricola che ha vissuto
la povertà del dopoguerra, che ha conosciuto la fame, la fatica e le rinunce, ma che non si è mai
arresa, grazie anche ad un carattere testardo e deciso.
In un’Italia che cercava di rialzarsi, in un territorio come quello del Cilento interno, aspro ma generoso,
Emmanuela ha saputo trarre il massimo dal poco, che aveva.
Ha lavorato nei campi, ha allevato il bestiame, sempre pronta a rimboccarsi le maniche, anche a piedi, per
raggiungere le figlie e aiutarle.
Ha saputo trasmettere il valore del lavoro onesto, della collaborazione familiare, dell’umiltà.
Pur non avendo studiato, e avendo frequentato la scuola solo per pochi giorni, raccontava di esserci
andata scalza, come tanti bambini del tempo, Emmanuela ha imparato da sola e grazie al marito
Antonio.
È stata una donna curiosa, attenta, intuitiva, capace di affrontare i grandi cambiamenti del mondo
moderno: dall’introduzione della televisione, al passaggio dalla lira all’euro, fino ai primi telefoni cellulari.
Ha superato due interventi importanti e ha avuto la forza di rimettersi in piedi.
Ila sua longevità? Un’alimentazione semplice e basata sui prodotti del proprio orto.
Nonna Vela, così la chiamano i pronipoti, ha
insegnato che la forza non si misura nei muscoli ma nella capacità di rialzarsi, che l’amore si dimostra
nei gesti quotidiani, che la dignità è vivere con onore anche nei momenti più duri.
Per l’importante traguardo nonna Emmanuela è stata raggiunta da tutti i suoi cari e dall’amministrazione comunale di Roccadaspide con il sindaco, Gabriele Iuliano che le ha letto una lunga e affettuosa lettera. Gli amministratori le hanno anche fatto dono del quadro e del gagliardetto riportanti lo stemma della Città.